Il Giubileo della speranza

VOLGE AL TERMINE IL PRIMO GIUBILEO IN ONORE DI SAN GABRIELE A CENTO ANNI DALLA SUA PROCLAMAZIONE A SANTO. BILANCIO POSITIVO, NONOSTANTE LA PANDEMIA. DAL GIUBILEO DEDICATO AI GIOVANI AL 2022 ANNO EUROPEO DEI GIOVANI PER UNA NUOVA PRIMAVERA DELL’EUROPA E DEL MONDO

Per gli amici di san Gabriele febbraio è un mese particolare perché ricorda la nascita al cielo del santo, il 27 febbraio, che è anche il giorno della sua festa liturgica, quella più intima, senza particolari manifestazioni esteriori. Quest’anno la stessa data segna la conclusione del Giubileo per ricordare i 100 anni della canonizzazione di san Gabriele. È il Giubileo della speranza, quanto mai opportuno in questo periodo di crisi – sanitaria, sociale, morale – per trovare il vigore per una vita cristiana autentica e il coraggio per affrontare le nuove sfide, a cominciare da Covid 19, che stenta a piegare la testa.

È stato un Giubileo con la mascherina, ma nonostante tutto ha fatto rifiorire il santuario tornato a essere meta di pellegrinaggi, luogo di preghiera, ristoro e sollievo spirituale, sorgente di speranza, sotto l’ala protettrice di san Gabriele intercessore potente ed efficace. Un grande grazie a Dio per il dono del Giubileo. Un grazie va anche a monsignor Lorenzo Leuzzi, vescovo di Teramo, che in sinergia con i religiosi passionisti del santuario, ha promosso con coraggio e impulso organizzativo questo Giubileo, nonostante la pandemia e le relative restrizioni

Un Giubileo che ha visto passare attraverso la Porta Santa molti fedeli e caratterizzato anche dall’invito a varie categorie sociali. E così vi è stato il Giubileo del mondo del lavoro, degli studenti, degli ammalati e degli operatori sanitari, dei bambini, delle confraternite, degli scienziati, delle Forze armate, nonché quello roboante dei motocilisti presieduto dal vescovo passionista, missionario in Indonesia, Monsignor Giulio Mencuccini.

Si può tentare un primo bilancio provvisorio di questo Giubileo. Personalmente ritengo che sia molto positivo sia sotto l’aspetto della partecipazione dei fedeli, numericamente in grande crescita rispetto all’immediato periodo precedente, sia sulla qualità della partecipazione, convinta, devota e gioiosa, almeno a giudicare dall’esterno. Certo, un Giubileo è soprattutto un fatto spirituale, che riguarda l’interiorità delle persone e qui solo Dio può giudicare. Ma è proprio sotto questo aspetto che ci auguriamo che il Giubileo abbia avuto il suo impatto principale perché proprio questo è il lavoro principale di un santo e non abbiamo dubbi che san Gabriele abbia lavorato in profondità ed efficacia nell’intimo delle persone.

I bisogni spirituali e di ogni tipo si sono moltiplicati in questo periodo di cambiamento epocale, accelerato dalla pandemia, in cui domina incertezza e paura per la salute, il lavoro, il futuro. C’è un mondo che scompare sotto i nostri occhi, che ci obbliga a cambiare abitudini, modelli di vita e ne sta emergendo un altro che dobbiamo costruire, costretti dall’incalzare degli eventi, senza avere un progetto preciso. Ciò vale per la società come anche per la Chiesa. La speranza è che nasca un mondo migliore, più solidale, più giusto.

Il Giubileo di san Gabriele ha come tema “Con i giovani protagonisti della storia” e, come in una staffetta, cede il testimone a un altro grande evento giovanile, questa volta laico e di dimensione europea: il 2022 Anno Europeo della Gioventù. Lo ha dichiarato il Parlamento Europeo, che ha messo in programma iniziative ed eventi sui giovani e per i giovani, destinati in particolare a promuovere la loro partecipazione al processo decisionale, insieme a campagne di sensibilizzazione per un’Unione più inclusiva, verde e digitale. L’Europa invecchia, non al ritmo precipitoso dell’Italia per fortuna, e va verso un inverno demografico. Ai giovani invertire la rotta e preparare una nuova primavera per l’Europa.

L'ECO di San Gabriele
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