A oltre un anno dall’inizio della pandemia, moltissimi bambini e adolescenti stanno affrontando difficoltà emotive, psicologiche e sociali. Genitori, insegnanti e adulti possono trovare insieme il modo migliore per tutelare il loro benessere
Il tempo dell’emergenza sanitaria sicuramente ci ha insegnato a gestire situazioni impreviste, o almeno a procurarci gli strumenti per aiutare chi ci sta intorno. Con la scuola chiusa in parte o vissuta in alternanza tra didattica a distanza e presenza, chi ha vissuto sull’ottovolante di paure, norme, regole sono stati i bambini e gli adolescenti. Proprio in questo contesto genitori, educatori, insegnanti possono fare “gioco di squadra” e tutelare la salute mentale e il benessere dei più giovani, aiutandoli a leggere la realtà e a vivere bene anche un tempo incerto. In questo modo, potranno vivere meglio anche loro – soprattutto i genitori – , informarsi adeguatamente e dotarsi così di tutti gli strumenti necessari a supportare i figli.
Save the Children Italia ha messo in fila alcuni accorgimenti da tenere in presenza di domande, ma anche di manifestazioni di ansie, paure che con l’avvio dell’anno scolastico e sociale potrebbero riemergere legate all’emergenza.
“Ricordiamoci sempre che i bambini, le bambine e gli adolescenti sono in grado di influenzare le relazioni di cui sono parte, anche in precocissima età, sono persone che diventano sempre più velocemente capaci di valutazioni, responsabilità e azioni pro-sociali – spiega Save The Children Italia -. Il benessere e la salute dei bambini/e e adolescenti sono sempre di più al centro dell’agenda globale, temi come il supporto psicosociale e la resilienza sono centrali, soprattutto in questo periodo di risposta all’emergenza Covid-19. Il termine benessere vuole descrivere la capacità di vivere a pieno le proprie potenzialità, la possibilità di sviluppare le proprie qualità vitali, di ampliarle, di raggiungere livelli di vita sempre più soddisfacenti. Benessere diventa quindi un modo innovativo di guardare al funzionamento della persona nella sua interezza”.
La parola d’ordine è: ascoltare. “Genitori, adulti di riferimento e insegnanti possono giocare un ruolo chiave nella rielaborazione e ri-narrazione del presente dei bambini e dei ragazzi al fine di dare un senso a ciò che sta accadendo intorno a loro. Quando ci troviamo ad affrontare un evento di crisi, come questo che stiamo vivendo, parlare, dare voce alle nostre emozioni, sentimenti, paure e il primo passo verso lo sviluppo della resilienza”. Aiutare loro a dare un nome a quello che sta accadendo, magari che è accaduto e si ha paura che possa succedere ancora, oppure aiutarli a capire e a reagire bene alle regole comportamentali aiuterà i ragazzi a sentirsi capiti, gli adulti a farsi prossimi ai propri figli e a interiorizzare un avvenimento che ha cambiato le nostre vite.
Alcune attività, poi, possono aiutare e spesso possono sostituire le parole. Il gioco per esempio: “Il gioco può essere un nostro alleato in questo momento, soprattutto con i piccoli, perché oltre al divertimento e alla condivisione di un momento speciale con gli adulti può avere anche l’obiettivo di conoscere meglio la pandemia, comprendere le procedure di prevenzione a casa e a scuola attraverso una metodologia partecipativa e ludico-ricreativa. Proporre un gioco di rappresentazione, finzione o narrazione sul Covid-19 per dare forma, colore e concretezza a ciò che non si vede, ma da cui proteggersi, rende i bambini più consapevoli sia dell’esistenza di questo specifico rischio che dell’importanza delle misure di prevenzione”, si legge nell’articolo di Save The Children.
Anche la narrazione, sia scritta che disegnata può aiutare. “Inventare una storia su questo specifico rischio, insieme ai bambini, e permettere di costruire il finale, può stimolare non solo la fantasia, ma anche trovare delle possibili strategie per affrontare al meglio questa condizione. Disegnare insieme ai bambini il virus o colorare dei fogli prestampati adatti a ogni fascia d’età può aiutare anche gli adulti a entrare meglio in relazione con i bambini per affrontare la tematica”. Infine, la rappresentazione. “Mettere in scena alcuni momenti della nostra vita quotidiana legati alle misure di prevenzione come lavarsi spesso le mani, può aiutare i bambini a interiorizzare e facilitare la comprensione di queste buone pratiche”.
Il termine benessere vuole descrivere la capacità di vivere appieno le proprie potenzialità, la possibilità di sviluppare le proprie qualità vitali, di ampliarle, di raggiungere livelli di vita sempre più soddisfacenti. La sfida dei nostri ragazzi non è finita, perché dopo il periodo dell’emergenza c’è quello della ricostruzione: delle relazioni, delle reti sociali, di una vita nuova. E per restituire loro il benessere di cui hanno bisogno, serve accompagnarli verso questo nuovo futuro.