UNO STADIO PER “SEI”

L’Olimpico, inteso come stadio, è da più di mezzo secolo “lo” stadio: di Roma, naturalmente, ma ricordando l’Olimpiade del 1960 anche d’Italia. Certo, anche Torino ha un suo Olimpico, che invano tuttavia pur avendo allestito l’organizzazione dei Giochi Olimpici invernali del 2006 non riesce ad imporsi come parte significativa e, per così dire, onomatopeica dello spettacolo sportivo di quella città, “minacciato” com’è dallo storico Filadelfia-cuore-granata e dallo juventinissimo Allianz. L’Olimpico, proprio l’Olimpico per antonomasia, quello di Roma, sarà dunque al centro di due imperdibili appuntamenti dell’annata agonistica, ambedue legati al “Guinness Sei Nazioni 2020” di rugby: Italia-Scozia, che si giocherà sabato 22 febbraio, e Italia-Inghilterra, in programma un mesetto dopo, sabato 14 marzo. Il calendario 2020 del Sei Nazioni propone, sin dalla prima giornata, duelli imperdibili, a partire da “Le Crunch”, la sfida più tradizionale e importante, quella tra Francia e Inghilterra, in programma domenica 2 febbraio. Il Sei Nazioni azzurro prevede, invece, una partenza impegnativa (non che le altre non lo siano, eh) con la sfida il primo giorno di febbraio nel Principality Stadium di Cardiff, contro il nuovo Galles di Wayne Pivac, e successivamente (9 febbraio) la complessa trasferta di Parigi, al cospetto della Francia di Fabien Galthié. La prima partita in casa, per i ragazzoni di Franco Smith, come abbiamo già indicato è in programma sabato 22 febbraio all’Olimpico contro la Scozia, prima della trasferta all’Aviva Stadium di Dublino (7 marzo) e della chiusura, il 14 marzo a Roma, contro l’Inghilterra di Eddie Jones.

L'ECO di San Gabriele
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