Oggi vorremmo affrontare una questione che tocca sempre di più le famiglie del nostro paese. Sia se acquistano beni pagandoli ratealmente, sia se si chiede un prestito per poter fare un acquisto o, ed è la novità degli ultimi anni, per una vacanza durante l’anno. Stiamo parlando del “credito al consumo”, prestiti ottenuti attraverso istituti finanziari, banche o più precisamente le finanziarie stesse.
Tale prestito si può chiedere per un importo da 200 a 75.000 euro e con durata pluriennale, ovviamente da stabilire. A causa della crisi che ancora permane nel nostro paese e che condiziona il potere di acquisto dei cittadini, producendo una forte contrazione dei consumi, la strada dell’acquisto rateale o dell’ acquisizione di un prestito per potere acquistare beni o servizi di mercato diventa sempre di più necessaria. Infatti, dagli ultimi dati si registra una consistenza debitoria delle famiglie, con esclusione dei mutui accesi per l’acquisto di un’abitazione, di ben oltre 100 miliardi di euro. Ecco perché riteniamo opportuno dare qualche consiglio per utilizzare al meglio questo servizio finanziario. La prima cosa da fare, quando il prestito non è strettamente collegato all’acquisto stesso (vendita rateale), è verificare più possibilità informandosi presso la propria banca o presso altre finanziarie (l’elenco è presente nel sito Bankitalia) per conoscere le varie modalità e con quali interessi viene esplicitato tale servizio di finanziamento.
Fatevi pure consegnare i documenti del contratto, portateli a casa visto che tutto ciò non implica alcun impegno da parte vostra, leggeteli con tranquillità e valutate se procedere o meno e quale scelta effettuare. Sia chiaro, su tale questione non accettate mai proposte da parte di finanziarie, che io definisco “finanziarie da tergicristallo” poiché vediamo spesso volantini pubblicitari infilati sotto il lavavetri delle autovetture parcheggiate e che offrono prestiti e condizioni “eclatanti”. Spesso, infatti, nascondono condizioni capestro o atteggiamenti vessatori ai clienti. Andate perciò oltre e seguite il consiglio precedente.
La seconda questione, leggendo attentamente il contratto, è porre la massima attenzione ai tempi di durata del contratto, all’importo complessivo dovuto, al numero e la periodicità delle rate, all’importo di ogni rata, agli eventuali servizi accessori connessi con il contratto di credito (come ad esempio una polizza assicurativa). Inoltre, attenzione anche alle eventuali garanzie per ottenere il credito o per ottenerlo alle condizioni previste, a tutte le spese e commissioni collegate al contratto, al tasso applicato per gli interessi di mora, alle conseguenze in caso di mancato pagamento di una o più rate di rimborso, ad eventuali garanzie accessorie che vengono richieste.
Ma soprattutto verificate i costi delle rate di restituzione attraverso l’utilizzo del Taeg (tasso annuo effettivo globale) e non del Tasso annuale nominale poiché è importante conoscere il costo complessivo che deve essere omnicomprensivo sia dell’interesse sul capitale da restituire, sia di tutte le altre spese connesse a tale prestito.
Un’altra importante indicazione è quella di non indebitarsi mai con una restituzione del dovuto che sia superiore, nella rata di pagamento, a un terzo del vostro reddito mensile, sia esso da stipendio che da pensione. Questo per non correre il rischio di saltare, non pagando, una o più rate e diventare così un “cattivo pagatore” con tutte le conseguenze negative che ciò comporta. Inoltre, se potete, non indebitatevi; però se è inevitabile fatelo per beni o servizi primari. Girate alla larga anche dalle cosiddette carte di credito “revolving” (carte di credito “rotativo”) che hanno il difetto di farvi sentire quello che non siete e cioè “pieni di soldi” con rischi gravissimi di indebitamento. Inoltre registrano anche tassi di interesse che superano il 20% Insomma, grande oculatezza, enorme buon senso e assoluta sobrietà.