Salve, mi chiamo Francesco e da diversi mesi sto provando, purtroppo, la sofferenza dell’abbandono… Per circa tre anni e mezzo, infatti, ho vissuto un’esperienza meravigliosa con una ragazza altrettanto speciale. Almeno è quello che credevo visto che un giorno, senza alcun “segnale”, lei mi ha mollato. Il motivo? Ha detto che non la facevo respirare… Le ho chiesto cosa intendesse e quale atteggiamento avrei dovuto cambiare, ma la sua risposta è stata: “Ho bisogno un po’ di solitudine e di libertà”. E il tutto, col passare dei giorni e delle settimane, si è trasformato in un addio atroce. Io, però, non riesco a rassegnarmi anche perché mai prima di allora avevo provato un sentimento così forte. A lei ho dato tutto, il mio era un amore sincero, profondo, insieme sembrava avessimo le ali ai piedi. Poi, però, la richiesta di una pausa e quindi la mia disperazione. Ho provato a ricominciare la storia anche con l’aiuto di qualche sua amica, ma lei non vuole più saperne. Avevamo fatto progetti, ora però esce con un altro ragazzo… Io non riesco a farmene una ragione. Perché voi uomini di chiesa, e non solo, continuate a ripetere che l’amore sia la cosa più bella del mondo? Cosa ha di bello quando ti fa soffrire in questo modo? Quando tradisce i tuoi sentimenti più profondi? In tanti mi dicono che il tempo cancellerà tutto, ma non credo sia così… Su questa terra non siamo tutti uguali e nessuno può conoscere il mio dolore e il mio cuore. Non voglio più dividere la mia vita con nessun’altra, l’amore lo lascio ad altri. Io non ci credo più
Qualcuno ti ha mai raccontato la storia di due porcospini? Eccola. In una notte di un inverno freddo e ghiacciato, due porcospini, che occupano lo stesso spazio, hanno un gran freddo. Provano ad avvicinarsi e cominciano a riscaldarsi reciprocamente. Ma il caldo (sono sempre porcospini!) raddrizza gli aculei per cui si pungono a vicenda. Si allontanano: freddo di nuovo. Si avvicinano: si pungono. Finché dopo tanti tentativi trovano la distanza ottimale per sentire un po’ di caldo e per non pungersi. Ovvia la morale della favoletta: tutti abbiamo bisogno di avvicinarsi all’altro per trovare il calore dell’affetto, dell’amicizia, dell’amore, ma tutti abbiamo ugualmente bisogno del nostro spazio per non sentirci feriti, punti, soffocati dalla personalità dell’altro. Anche noi dobbiamo cercare una distanza ottimale. Nella tua storia pare che questa distanza non si sia trovata e che abbia prodotto solo ferite e freddo. Non solo. Ma il “caldo” della relazione avuta sta creando in te una specie di pensiero fisso che ti porta a rimpiangere il passato e a non vivere il presente.
Certo l’amore è la cosa più bella, ma non è certamente la più facile. Tante cose si scambiano per amore: il bisogno dell’altro, la dipendenza affettiva, il bisogno di tenerezza, la voglia di possesso, il sesso, il desiderio di ricevere attenzione, l’emozione che si prova eccetera… In tutto questo, e altro, si può parlare di amore, forse, ma non può essere tutto qui. Perché in questi casi si parla maggiormente di sentimento. Quel sentimento che ti spinge verso una persona vedendo in lei la pienezza di se stessi. Per sperimentare poi che c’era forse troppa idealizzazione delle qualità dell’altro. Ecco allora che l’amore ha bisogno anche di un po’ di ragione nello scoprire, accettare e amare i limiti: accettare l’altro reale e non immaginario, così com’è nella sua libertà e nella sua fragilità.
Credo che sia inutile cercare una ragione del perché la tua storia sia finita. Forse non c’è. Forse lei ha avvertito, ha sentito, che non andava. Come ci si innamora così ci si lascia. In fondo non conosciamo l’altro, come non conosciamo noi stessi. Le situazioni della vita svelano nuovi aspetti di noi e degli altri facendoci scoprire qualità ma anche limiti e fragilità inaspettate. Inutile e irrealistico prospettarsi situazioni diverse. Bisogna accettare la realtà, vivere la realtà perché è l’unico punto per ripartire.
Stai tranquillo che ti innamorerai ancora. Permetti alla vita di scorrere e imparare da quello che succede. Perché la vita è quello che succede: è la realtà che è più forte della fantasia, del desiderio e del nostro pensiero. Se riesci a imparare desidererai ancora ma, forse, con meno illusioni sapendo che il desiderio si traveste di infinito mentre la vita veste gli abiti del limite. C’è sempre una nuova occasione, una nuova possibilità. Basta aprirsi alla vita e vivere con gratitudine il passato e con speranza il futuro e pregare Dio che ci dia un cuore misericordioso nelle avventure o sventure della vita.