Analizziamo le misure della nuova misura finanziaria il cui valore complessivo è di circa 30 miliardi di euro. Il canone Rai si pagherà con la bolletta della luce mentre è stato innalzato a tremila euro il limite dei pagamenti in contanti, dagli attuali mille. Una misura molto contestata per questioni di lavoro nero ed evasione fiscale…
La manovra finanziaria 2016 dovrebbe sancire la fine del lungo periodo di “lacrime e sangue”. Il valore complessivo della manovra è di circa 30 miliardi di euro. Contiene, come sempre, un po’ di tutto con l’obiettivo dichiarato di rimettere qualche soldo nelle tasche di cittadini e imprese, in particolare al sud, Abruzzo compreso.
Per una migliore lettura analizziamo le misure punto per punto.
Tasi – Il provvedimento prevede l’abolizione della Tasi, ossia la tassa sulla prima casa. Contemporaneamente, sparirà anche l’Imu sui terreni agricoli e sui macchinari imbullonati. Potrebbe invece essere aumentata l’Imu sulle seconde e terze case. Tutte misure che dovrebbero costare allo stato circa 5 miliardi di euro.
Ires – La tassa alle imprese sarà ridotta dal 27,5 al 24,5 per cento per il 2016, stabilizzandola poi al 24 per cento dal 2017 in avanti.
Niente aumento dell’Iva – È la misura più costosa, dal valore di quasi 17 miliardi di euro. Ma evitare che scatti la clausola di garanzia e di conseguenza che aumenti l’Iva è una misura imprescindibile per evitare che i consumi si deprimano ulteriormente.
Canone Rai – Il canone scende da 113 a 100 euro; ma sarà inserito nella bolletta della luce e in questo modo chiunque sarà costretto a pagarlo, almeno in una casa. Dal 2017 il canone scenderà ulteriormente, a 95 euro.
Bonus ristrutturazioni – Gli incentivi per le ristrutturazioni, ormai un piccolo classico, sono state prorogate per un altro anno ancora. Le ristrutturazioni edilizie potranno essere detratte dall’Irpef per il 50%, mentre quelle legate al risparmio energetico saranno detratte per il 65%.
Incentivi alle assunzioni – Prorogati ancora gli incentivi per chi assume (che nel 2015 hanno funzionato bene sul fronte occupazionale). Chi assume un dipendente a tempo indeterminato o converte un contratto a tempo determinato avrà uno sgravio sui contributi da versare. Rispetto a oggi, però, saranno meno generosi: dagli attuali 8mila euro si scende al 40% (circa 3mila euro) per l’anno 2016. Per quanto riguarda, invece, le aziende del sud, sarà ancora possibile ottenere una decontribuzione al 100%.
Limite dei contanti – Innalzato a tremila euro il limite dei pagamenti in contati, dagli attuali mille. Una misura molto contestata (per questioni di lavoro nero ed evasione fiscale), che secondo il governo potrebbe rilanciare i consumi
Opzione donna e pensioni – Potrà essere esercitata dalle lavoratrici dipendenti o autonome che raggiungono i 57 o 58 e 3 mesi di età entro il 30 dicembre 2015, oppure che compiono i 57 o 58 anni entro il 30 settembre 2015. I 35 anni di contributi vanno raggiunti entro il 31 dicembre. Chi opta per questa possibilità può andare in pensione prima ma con l’importo della pensione calcolato con il sistema contributivo. La no tax area sale per tutti i pensionati a 8.142 euro annui.
Partite Iva – Per accedere al regime agevolato forfettario la soglia massima di redditi per i professionisti passerà dagli attuali 15mila a 30mila euro. La tassazione fissa sarà del 15%, ma per i primi tre anni ci si fermerà al 5%.
Credito d’imposta per il sud – Riguarda gli investimenti aziendali per l’acquisto di beni strumentali come macchinari e impianti. Le aziende che possono beneficiare del credito d’imposta sono quelle situate in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo. Restano però escluse dall’ambito di applicazione l’industria siderurgica, carbonifera, navale e i settori energetico e bancario.
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