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Whatsapp, Telegram e Signal

Cosa succede nel mondo della messaggistica?
By Lorenzo Mazzoccante
Pubblicato il 16 Gennaio 2021

whatsapp iconUn tweet neppure particolarmente lungo, solo due parole, e il mondo della messaggistica istantanea conosce un vero e proprio terremoto. Quando Elon Musk ha cinguettato “Use Signal” milioni di utenti in tutto il mondo si sono riscoperti interessati alla propria privacy.

È infatti lecito ritenere che se l’uomo più ricco del mondo non ci avesse messo “becco”, gli oltre due miliardi di utenti di whatsapp avrebbero accettato le nuove Condizioni d’Uso, per così dire “A scatola chiusa”, cioè, probabilmente senza neppure leggere in cosa siano consistite le variazioni.

Elon Musk sembra averlo fatto e sembra abbia ritenuto non più accettabili quelle condizioni. Di qui il tweet che ha portato i principali competitor della app di messaggistica di proprietà di facebook, a registrare numeri record. Così, Telegram ha registrato un aumento di 25 milioni di nuovi utenti in 72 ore, e Signal ha visto crescere il numero dei suoi utenti di oltre il +1100% in un giorno.

Prima di addentrarci per verificare i pro e i contro di queste due App è però il caso di fare qualche semplice considerazione.

Whatsapp e GDPR

gdpr iconUna considerazione va fatta però circa il rapporto tra l’app di messaggistica e il regolamento europeo per la gestione dei dati personali (EU 2016/679, nota come GDPR, acronimo per General Data Protection Regulation).

Facebook, in qualità di proprietario della app, ha comunicato che le variazioni nei termini e condizioni d’uso che entreranno in vigore il prossimo 8 febbraio, infatti, non dovrebbero riguardare gli utenti europei, trincerati come sono dietro gli stretti paletti imposti dalla normativa europea.

Non di meno, però, proprio ieri il presidente dell’Ufficio del Garante dei Dati Personali italiano Pasquale Stanzione, ha interpellato gli omologhi europei rilevando come “Dalla nuova informativa non sia possibile evincere quali siano le modifiche introdotte, né comprendere chiaramente quali trattamenti di dati saranno in concreto effettuati…” e sottolinea come l’informativa che entrerà in vigore il prossimo 8 febbraio non sia idonea “A consentire agli utenti di whatsapp la manifestazione di una volontà libera e consapevole”.

E non è un caso se, proprio in queste ore, facebook ha comunicato che rinvierà di tre mesi l’applicazione delle nuove condizioni di uso di whatsapp.

GDPR e uso dei social

Ma è anche il caso di sottolineare come sia veramente poco interessante cambiare App di messaggistica e mostrarsi accigliati perché qualcuno ha cercato di rifilarci una Informativa contenente clausole di uso magari anche vessatorie se non siamo disposti a cambiare il nostro approccio all’uso degli strumenti e app social e soprattutto a leggere cosa stiamo accettando.

Perché c’è da scommetterci: se Elon Musk non avesse lanciato l’allarme, probabilmente i due miliardi e oltre di utenti di whastapp, avrebbero accettato le nuove condizioni, oserei dire, “a scatola chiusa”. Senza leggere, ma tappando (dal verbo inglese to tape, digitare) il pulsante Accetta.

Proviamo a questo punto a considerare quali sono i punti di forza (e di debolezza) che caratterizzano Telegram e Signal così da poter scegliere con maggiore consapevolezza se continuare ad usare la app marchiata Facebook o una delle sue alternative.

Telegram

telegram iconQuesta applicazione, che in soli tre giorni ha visto il numero dei suoi utenti crescere di oltre 25 milioni, è sicuramente la più agguerrita competitor di whatsapp.

Basata su software open source prevede la possibilità di inviare messaggi segreti che si autodistruggono dopo un certo tempo dalla visualizzazione senza lasciare tracce, o anche di entrare in contatto con persone di cui non si ha il numero di telefono mediante l’uso della username (nome utente).

La crittografia è assicurata da protocollo crittografico sviluppato autonomamente (MTProto).

PRO CONTRO
  • Codice OpenSource
  • USERNAME: Possibilità di contatto senza condivisione del numero di telefono
  • PRIVACY: Garantita sulle chat segrete
  • SERVIZI: Disponibilità di canali tematici
  • GRUPPI: Fino a 2.000 membri (256 per Whatsapp). Con supergruppo si arriva a 200.000 persone.
  • CHAT IN CHIARO: I messaggi delle chat normali non sono criptati
  • CONSERVAZIONE DEI DATI: Le conversazioni vengono salvate sui server di Telegram e sono potenzialmente leggibili.

 

Signal

signal iconQuesta applicazione, dopo l’endorcement di Elon Musk, ha conosciuto una crescita degli utenti del 1100%, ma partiva da una base di diffusione ben al di sotto delle altre.

Finanziata da Brian Acton, già sviluppatore di Whatsapp, Signal usa lo stesso codice di criptazione usato da whatsapp di cui offre le stesse funzioni e il superamento di alcuni limiti. Le differenze principali vanno ricercate nel fatto che Signal è OpenSource ed è gestito non da un soggetto privato, ma da una fondazione.

Usa un protocollo di cifratura certificato, lo stesso poi adottato da whatsapp.

PRO CONTRO
  • Codice OpenSource
  • PRIVACY: Tutte le Chat sono criptate
  • Le chat non vengono salvate in alcun modo.
  • GRUPPI: Fino a 1.000 membri (256 per Whatsapp).
  • NO USERNAME: Di fatto si può chattare solo conoscendo il numero di telefono dell’interlocutore.
  • DIFFUSIONE: Nonostante la recente impennata del numero di utenti, la base di partenza era veramente molto bassa. Alcuni nostri contatti potrebbero non averla.

 

Conclusioni

Volendo trarre una sintesi quindi: ciascuna di queste app presenta dei pro e dei contro. Lungi quindi da noi il dire cosa usare e cosa no, la cosa migliore è che ciascuno faccia le sue valutazioni e prenda le proprie decisioni con senso di responsabilità e consapevolezza.

Personalmente, visto che nonostante le tutele “previste” dal GDPR il garante della Privacy italiano ha ritenuto comunque la nuova informativa carente e insufficiente a esprimere un “consenso libero e informato”, e diffidando di quanto accadrà tra tre mesi, ho deciso che dal 1 febbraio rimuoverò whatsapp dai miei dispositivi dando così modo ai miei contatti di esserne tempestivamente informati.

Tenendo conto delle specificità illustrate sopra, l’intento è quello di usare Signal con i contati più stretti, e mantenere Telegram per conversare con gli altri tramite lo scambio della username e per i suoi canali tematici (i vari ministeri, il garante della privacy, ecc.).

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