VESTITO DI BONTÀ

Salvatore Cilli
By Nandino Di Eugenio
Pubblicato il 1 Dicembre 2013

Salvatore Cilli, il giovane passionista che incontriamo in questa pagina, nasce a Penne (Pescara) il 13 settembre 1910. Dai genitori Sabatino e Concetta Costanzi riceve una buona educazione cristiana; i loro insegnamenti sono resi ancora più efficaci dall’esempio di una condotta irreprensibile. Nella famiglia Cilli regnano il timore di Dio, l’amore al vangelo, festosa armonia dei cuori. Sabatino e Concetta, cristiani e cittadini esemplari, non conoscono disimpegno, cattiveria e superficialità. La chiesa li vede sempre presenti e devoti partecipi alle funzioni religiose. I problemi e le difficoltà che ac-compagnano ogni umana esistenza sono da loro vissuti nell’ottica della fede e facendo costante riferimento alla volontà di Dio che tutto permette, dicono, per il nostro vero bene. Questi insegnamenti scendono come pioggia benefica nel cuore del ragazzo facendovi germogliare e crescere l’amore per il bene.

Il 15 giugno 1922 Salvatore viene cresimato nella cattedrale di Penne; l’eucaristia che riceve con lodevole frequenza e lo Spirito Santo lo rendono ancora più forte e deciso nel seguire le vie di Dio nell’adesione al vangelo.

Andando avanti negli anni impara ed esercita il mestiere di sarto facendosi apprezzare per la sua competenza e la sua disponibilità verso coloro che si affidano a lui per i propri vestiti. Salvatore, fiero e gioioso di essere cristiano, si impegna anche nel campo religioso e nelle attività parrocchiali; si iscrive all’Azione cattolica, diventandone uno dei membri più attivi. Porta avanti molteplici iniziative per alimentare la vita cristiana dei coetanei; con il suo carattere aperto e festoso riesce a coinvolgere anche i ragazzi e i giovani timidi e meno aperti. La sua vivace presenza, la sua maturità spirituale, il suo desiderio di far conoscere e amare il Signore, sono una vera benedizione per la parrocchia.

Lui vive personalmente e con l’esempio e la parola porta gli altri a fare quanto l’Azione cattolica chiede agli iscritti: fedeltà alla preghiera, amore al sacrificio, testimonianza della fede cristiana, approfondimento delle verità religiose, filiale obbedienza al papa, aiuto concreto ai poveri spesso dimenticati dalla società. A 23 anni Salvatore “ispirato da Dio”, scrive chi lo ha conosciuto e ha raccolto il segreto dallo stesso giovane, lascia tutto ed entra in convento tra i passionisti. Prima di compiere il passo vi ha pensato lungamente, si è consigliato con persone degne di fiducia, soprattutto ha pregato per ricevere luce da Dio. E il Signore gli ha fatto capire che la vita religiosa lo aspetta.

Il 18 settembre 1933 arriva a Recanati (Macerata) portandovi, dicono le Memorie, “il profumo della sua buona condotta”. Inizia per lui una nuova vita. Non sarà sacerdote, ma religioso fratello: questa è la sua vocazione. Ai superiori bastano sei mesi per capire che il giovane è convinto della scelta e lo ammettono a pieni voti al noviziato e alla vestizione dell’abito passionista; la cerimonia si svolge il 21 marzo 1934. Salvatore, che in precedenza aveva confezionato vestiti per i suoi affezionati clienti, ora vestendo l’abito religioso, si impegna con decisione ed entusiasmo a vestire i suoi giorni di santità. L’anno del noviziato passa veloce; il giovane si comporta sempre lodevolmente e il 22 marzo 1935 emette la professione religiosa. Inviato al convento di Sant’Angelo in Pontano (Macerata) con il compito di addetto alla cucina, vi rimane solo pochi mesi. Infatti accusa quasi subito preoccupanti e gravi problemi al cuore, ai polmoni e al fegato. I superiori lo riportano a Recanati per le cure del caso.

Il giovane intuisce subito che non gli resta molto da vivere. Non ha rimpianti e non si tormenta perdendosi in angosciosi perché che resterebbero umanamente senza risposta. Si affida invece al Signore e alla Madonna pregandoli di accompagnarlo nel breve tratto di strada che deve ancora percorrere. In questo abbandono trova la sua pace. Il 3 settembre 1935, quando è tutto pronto per il ricovero in ospedale, un attacco cardiaco lo rapisce all’affetto dei confratelli. Salvatore è ancora ventiquattrenne; è entrato in convento da quasi 2 anni, ha emesso la professione religiosa da poco più di cinque mesi. Ma in così breve tempo lui, un tempo sarto, ha saputo rivestire la sua vita di uno splendido abito confezionato con opere buone e sante. (164)

p.dieugenio@virgilio.it

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