VERSO LA MATURITÀ CON UN AMICO SPECIALE
DOPO DUE ANNI DI PANDEMIA I RAGAZZI HANNO RIABBRACCIATO LA NORMALITÀ FESTEGGIANDO I “100 GIORNI AGLI ESAMI” SOTTO LO SGUARDO DEL LORO PROTETTORE
Un altro anno scolastico ormai volge al termine e per molti giovani dell’ultimo anno è iniziato il conto alla rovescia. Il 13 marzo mancavano 100 alla sospirata maturità.
Dopo due anni di pandemia con la benedizione delle penne in streaming e, lo scorso anno, i 100 giorni celebrati con un mese di ritardo per le norme anticontagio ancora vigenti, quest’anno ha segnato il vero ritorno ad una ritrovata normalità con oltre 10 mila giovani venuti al santuario per affidare la fine del loro percorso nelle scuole dell’obbligo al loro santo protettore.
Come al solito i giovani arrivati sul piazzale sono invitati a fare una foto ricordo con la classe nella “cartolina da san Gabriele”, quindi a scendere in cripta per scrivere una preghiera da indirizzare al santo e lanciare, come un aeroplanino di carta, in un grande bersaglio alla ricerca del 100 e quindi a vivere i sacramenti di confessione ed eucaristia. Tre le celebrazioni eucaristiche destinate ai giovani, seguite dalla tradizionale benedizione delle penne. Una, quella delle 11, presieduta dal vescovo di Teramo-Atri, monsignor Lorenzo Leuzzi che alla fine ha omaggiato i presenti con una copia della sua lettera ai giovani.
E poi loro. I giovani. Con i loro colori, la loro gioia e la loro esuberanza.
La prima ad arrivare è Letizia, di Bisenti (TE), seduta su un muricciolo attendeva in disparte l’arrivo dei suoi compagni di scuola. Tra le mani un libro, non di scuola, e una matita…
Studentessa del liceo Scientifico di Teramo, è una che non perde tempo. Neppure ai 100 giorni. Sa che dovrà affrontare la maturità, le materie per l’orale, la matematica e la fisica, eppure è serena e dà l’impressione di essere destinata a un futuro (non solo un esame) brillante.
Durante il giorno, poi, sono tanti ad arrivare. Oltre 10mila. Ci sono anche Giorgia e le sue amiche che frequentano la Scuola d’Arte e si appassionano di fotografia.
Leonardo con i suoi compagni del Linguistico di Pescara. La maggior parte è indirizzata a studi sociologici e psicologici, piuttosto che linguistici. Ma anche Megy, che si emoziona parlando al telefono con una giornalista della Rai e Greta, del Manthoné di Pescara, che invece tira diritto senza temere nulla.
Nel mezzo è la festa. C’è chi balla sulle panchine di cemento al ritmo della musica che, dai cellulari si diffonde con casse bluetooth. Il lancio di palloni presi a calci e il mini torneo di pallavolo arbitrato dai giovani religiosi passionisti.
Una festa di magliette colorate, con scritte spesso originali, talvolta erudite, qualche volte portatrici di una sottile goliardia come quella di chi aveva scritto in greco (ammantandolo di serietà) un messaggio, in verità leggero e giocoso.
Questi giovani rappresentano l’umanità che ci piace: solari, sensibili, rispettosi di luoghi e persone, e per questo motivo di speranza anche per tutti coloro che a loro guardano con interesse e fiducia.
E mentre quasi si riparte, incontro forse gli unici che non hanno partecipato alla benedizione delle penne e mi chiedono una benedizione speciale per la loro maturità.
Come mai, domando, non siete andati a messa stamattina? “Abbiamo avuto il test d’ingresso a Medicina”, la risposta.
Che dire? Come non dare loro una speciale benedizione? Come non pregare per questi giovani affinché san Gabriele li accompagni nel giorno dell’esame e li benedica per la vita? In bocca al lupo ragazzi, fate un buon esame.