VECCHI MESTIERI ADDIO
La recessione economica che ha negli ultimi anni investito anche le Marche ha provocato la chiusura di botteghe e laboratori portandosi via molti dei vecchi mestieri artigiani. Tra questi figurano calzolai, norcini, rilegatori, ricamatrici, arrotini, sarti, ombrellai, scalpellini e anche un numero rilevante di barbieri. A evidenziarlo sono le associazioni artigiane della regione che, citando i dati di Movimprese delle camere di commercio, hanno fatto presente che, nel 2014, hanno chiuso i battenti 4.006 esercizi e soltanto 3.226 si sono iscritti all’albo delle imprese presso gli enti camerali, con un saldo negativo di 780 aziende. Sull’orlo del precipizio si trovano anche le professioni legate all’edilizia: muratori, lattonieri, posatori, elettricisti, idraulici. Per alcuni di questi la chiusura della saracinesca è stata inevitabile a seguito della caduta verticale dei consumi da parte delle famiglie. Guardando i dati territoriali emerge che la provincia di Pesaro e Urbino è quella che ha manifestato il risultato peggiore (-227 artigiani), seguita da Macerata (-203), Fermo (-139), Ascoli Piceno (-130) e Ancona (-81). Riassumendo il 2014 è risultato per l’artigianato un anno tutto negativo, con i risultati peggiori nel primo trimestre (-602 imprese) seguiti da una breve e illusoria tregua tra aprile e giugno (+38) e con gli ultimi due trimestri che hanno visto rispettivamente la perdita di 105 e 111 aziende.