Circa 50 mila titoli, dalla narrativa alla scienza, passando per la letteratura per ragazzi alla saggistica e la storia, registrati da professionisti o volontari e messi a disposizione, gratuitamente, di non vedenti e persone che hanno difficoltà di lettura. Ecco come diventare donatori
Donare la voce a chi vive nel buio. Da oltre sessant’anni è quello che fa il Centro nazionale del libro parlato attraverso un prezioso servizio rivolto ai non vedenti e a quanti hanno difficoltà di lettura. Senza dubbio una grande operazione culturale, quella messa in piedi dall’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti Onlus. Ma anche un grande gesto di amore che ci riporta con i piedi per terra. Che ci aiuta, cioè, a discernere cos’è veramente importante nella vita, quali cose sono in grado di donarci la gioia autentica. E a ringraziare Dio per i tanti doni che ci concede e che spesso, invece, diamo per scontati come se tutto ci fosse dovuto. Qui, dunque, nel cuore di Roma, in uno stabile antico situato a pochi passi dai Palazzi della politica e del potere, si vive la cultura della prossimità e dell’inclusione. Si è consapevoli, cioè, che noi, nessuno escluso, siamo fatti per gli altri. Insomma, non ci si accontenta del vivacchiare quotidiano ma si è pronti a tendere la mano all’altro riempiendo la propria vita con l’amore. E quindi ribaltare la gerarchia dei valori dettata da una società sempre più arida. Un mondo, come sottolinea il premio nobel per la Letteratura José Saramago nel bellissimo romanzo Cecità, abitato da “ciechi che pur vedendo non vedono”…
A guidarmi nella sede del Centro sono Vincenzo Massa responsabile per la comunicazione e informazione della presidenza nazionale Uic e Rita Zauri capo servizio dell’Ufficio stampa. Qui è possibile ottenere la registrazione di opere di qualsiasi genere, anche testi scolastici, narrativa, dispense, manuali, eccetera. Naturalmente in caso di testi non presenti in catalogo a fornirli dev’essere l’utente. Migliaia sono i donatori di voce, tra questi attori, autori stessi, doppiatori, speaker ma anche tanti volontari. I primi registrando in cabine insonorizzate, i secondi registrando a casa propria attraverso un minimo di strumentazione personale. Dopo aver visitato la sede del Centro nazionale del libro parlato, incontriamo il “padrone di casa” Mario Barbuto, direttore dell’Istituto dei Ciechi “Francesco Cavazza” nonché presidente nazionale dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti Onlus, presidente nazionale I.Ri.Fo.R. (Istituto per la ricerca, la formazione e la riabilitazione Onlus) e docente universitario. Con lui andiamo a conoscere meglio questa lodevole attività.
Presidente, quando nasce il Centro nazionale del libro parlato?
L’Unione Italiana Ciechi e Ipove-denti ha avviato l’attività nel 1957.
Qual è stato il primo libro registrato?
Don Camillo e Peppone di Guareschi.
Chi si rivolge al vostro Centro?
Il servizio costituisce uno strumento di emancipazione culturale e sociale non solo per i ciechi ma anche per tutte quelle persone che per patologia o per l’età avanzata hanno gravi problemi di vista e si svolge, alternativamente, tramite donazione in comodato delle opere prodotte in formato digitale su cd in standard Daisy ovvero acquisizione delle stesse tramite il servizio denominato “libro parlato on-line”.
Avete convenzioni con Enti e Case di riposo?
No, perché il servizio è a carattere individuale.
Quante registrazioni avete in catalogo?
Il patrimonio di libri registrati ammonta a oggi a circa 50.000 titoli che spaziano dalla narrativa alla scienza, passando per la letteratura per ragazzi alla saggistica e la storia e può essere richiesto anche nel formato Braille. La lista, costantemente aggiornata, è consultabile anche mediante il programma LP Manager che è possibile scaricare dal sito con possibilità di effettuare le richieste del prestito a mezzo e-mail. Con periodicità mensile viene prodotta su cd e inviata gratuitamente a tutti gli iscritti la rivista Libro Parlato Novità che contiene le indicazioni e una breve recensione delle opere che sono state registrate nel mese immediatamente precedente. Inoltre un servizio aggiuntivo, molto utile, è la registrazione gratuita di testi su richiesta, rivolta soprattutto a studenti di ogni ordine e grado includendo fra questi anche testi universitari.
Quanti non vedenti e ipovedenti ci sono oggi in Italia?
Secondo l’Inps i percettori di un’indennità o pensione sono circa 137 mila. Complessivamente gli ultimi dati parlano di circa un milione e mezzo i cittadini che hanno serie difficoltà visive. In questo caso, però, dobbiamo dire che le stime sono prudenziali e al ribasso.
Il vostro servizio è a pagamento?
No. Il nostro è un servizio, per cui non è di natura commerciale ma riservato, in forma gratuita, alla nostra categoria.
Come siete strutturati nel territorio italiano?
Nelle sedi di Roma, Firenze, Brescia, Lecce e Modena vengono realizzate opere mediante la lettura di speaker professionisti assistiti in sale di registrazione professionali. Le nostre 107 sedi provinciali, invece, svolgono una funzione di distribuzione integrata, oggi, dal canale online del Centro per il libro parlato.
Per ottenere una registrazione cosa bisogna fare?
Basta contattare via mail o telefonicamente il Libro Parlato e fornire in copia cartacea i testi, che verranno registrati dai donatori di voce e restituiti insieme a una copia della registrazione. Per accedere al servizio, le persone interessate devono compilare una domanda d’iscrizione redatta sull’apposito modulo che viene fornito dalle sezioni territoriali o dalla sede centrale dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti onlus. Naturalmente ciechi e ipovedenti devono certificare la loro condizione.
C’è una limitazione per le richieste?
Ogni utente ha diritto a un numero pari a 10 download mensili. Qualora comunque l’utente si rivolgesse con maggiore frequenza, la struttura di riferimento è tenuta a soddisfare le richieste. Inoltre le opere fornite su cd o su ogni altro supporto di preferenza dell’utente, a titolo assolutamente gratuito, non devono essere restituite.
Immagino che il web vi dia una grossa mano…
La presenza su Facebook con la pagina del Centro nazionale del libro parlato ci dà molta visibilità e l’opportunità di avere un primo contatto con chi vuole mettere a disposizione la propria voce e il proprio tempo per registrare gli audiolibri.
Avete anche una Radio… Cosa prevede il palinsesto?
Slash Radio Web, il canale radiofonico dell’Uici, è raggiungibile dal sito www.uiciechi.it/radio/radio.asp oppure tramite l’app Slash Radio Web. Ogni giorno, grazie alle varie rubriche di approfondimento, contribuisce a far conoscere i libri, offre interviste con gli autori e momenti di confronto e discussione a tutta la comunità. Per noi rappresenta uno straordinario mezzo di comunicazione, oltre a far conoscere tutte le attività dell’Unione rappresenta, infatti una incredibile porta di accesso alla cultura per i non vedenti. Inoltre ogni giorno abbiamo inserito una striscia di 5 minuti di presentazione di un libro parlato.
Chi si occupa della registrazione dei libri?
I tecnici audio che fanno parte del Libro parlato. Per il livello amatoriale ci sono i donatori di voce che registrano autonomamente i testi richiesti dagli iscritti.
Come avviene e in che formato sono registrati?
La produzione delle opere in formato audio mp3, si articola su due “livelli”. Quello professionale, che prevede la lettura dei testi effettuata da speaker professionisti in sale di registrazione professionali e quello amatoriale, a opera dei numerosi volontari, “donatori di voce”, che registrano autonomamente i testi richiesti dagli iscritti, che vengono post prodotti e resi fruibili dal Centro di produzione nazionale Francesco Fratta di Roma.
Ci sono volumi letti dagli stessi autori?
Sì, certamente.
Ci dice qualche nome…?
Vestivamo alla marinara registrato in persona da Susanna Agnelli. Dacia Maraini, invece, presente con molti libri in catalogo, ha registrato il suo Bagheria mentre Giuseppe Lazzaro Danzuso, giornalista e scrittore, ha prestato il suo inconfondibile accento per incidere il suo Ritorno all’Amarina. E poi Marco Caponera, Tamara Viola e tanti altri.
Ricorda qualche aneddoto in particolare?
Susanna Agnelli è stata la nostra prima volontaria. Ogni volta che si recava presso la sede centrale di Roma, colpiva tutti i dipendenti per la sua eleganza, la puntualità e l’umiltà con cui si approcciava al mondo della registrazione.
Come si diventa donatori di voce volontari?
Basta inviare via e-mail a volontarilp@uiciechi.it un provino di un minuto di registrazione in formato mp3 per valutare insieme eventuali criticità vocali e tecniche.
Bisogna avere requisiti particolari per essere un “donatore di voce”?
Bastano un computer, un microfono, una buona dizione e tanta passione per la lettura.
Che differenza c’è tra il vostro servizio e il mercato degli audiolibri? C’è concorrenza o avete logiche di mercato differenti?
Non entriamo in concorrenza con nessuno perché il nostro servizio è gratuito e riservato esclusivamente ai minorati della vista.
Quale è il libro più “strano” che vi è stato richiesto?
Un nostro iscritto ci ha mandato un libro costituito essenzialmente da fotografie a cui, a malincuore, abbiamo dovuto rinunciare, perché oggettivamente è impossibile audiodescrivere le illustrazioni senza testo.
Registrate tutto oppure dev’esserci un minimo di richieste?
Registriamo tutto, anche se c’è una sola richiesta.
Che tipo di rapporto avete con gli editori?
Un buon rapporto considerando che insieme è stata creata la Fondazione Lia (Libri italiani accessibili), oltre dieci anni fa, proprio con lo scopo di dare a tutte le persone l’accesso alla cultura e quindi alla lettura. Gli editori hanno recepito con grande sensibilità la necessità che si utilizzino tutti gli strumenti, tecnologici d’innovazione, per poter leggere un libro in piena libertà. In riconoscenza di questa grande collaborazione abbiamo deciso di assegnare all’Asso-ciazione italiana editori uno dei premi Braille del 2019.
Nell’anno appena iniziato l’Unione italiana ciechi e ipovedenti compie 100 anni? Cosa avete in programma per festeggiare l’importante ricorrenza?
Il 2020 sarà un anno straordinario ed eccezionale per la nostra associazione. Celebrare il centenario è un’occasione preziosa. Una delle iniziative più importanti sarà la mostra itinerante, dove saranno presenti tutti gli enti collegati all’Uici, con lo scopo di far conoscere a tutti il mondo dei non vedenti. Il tour partirà da Catania il prossimo 21 febbraio e si concluderà, dopo aver toccato 15 città italiane, dal 24 al 27 ottobre a Genova luogo in cui Aurelio Nicolodi il 26 ottobre del 1920 fondò l’Unione italiana ciechi e ipovedenti. Il nostro Centro nazionale del libro parlato Francesco Fratta sarà presente a maggio al salone del libro di Torino, dove sarà allestito uno stand molto particolare, proprio in occasione del centenario. Le nostre sezioni territoriali, inoltre, organizzeranno una serie di eventi nell’arco di tutto l’anno per festeggiare, in modo speciale, un compleanno così importante.
Dopo aver ringraziato il presidente Barbuto, andiamo a vedere da vicino la sala registrazioni dove incontriamo Katia Caravello, responsabile del Centro nazionale del libro parlato e componente del direttivo nazionale e il capo servizio Giacomo Elmi.
“Il servizio di registrazione dei libri nel corso degli anni ha avuto una grande evoluzione – sottolinea Katia Caravello – anche perché la piattaforma dei fruitori è sempre più numerosa. La nostra, infatti, è una società molto anziana e il sistema di scrittura Braille, generato dalla combinazione di 6 puntini su due colonne verticali di tre puntini ciascuno, non è conosciuto da tutti. Sempre più spesso, infatti, ci troviamo dinanzi a casi di cecità in età adulta oppure di anziani e quindi non sempre il sistema Braille è conosciuto o ben assimilato…. In questo caso la registrazione, che appunto si affianca al Braille, ci ha dato una mano incredibile. All’inizio si registrava con le cosiddette bobine e le spedizioni a casa erano particolarmente voluminose. Successiva-mente si è passati alle musicassette e quindi ai Cd. Oggi per chi ne ha la possibilità è possibile ottenere i file audio anche attraverso smartphone e tablet scaricando una semplice applicazione, sia per i sistemi operativi iOS e Android. La registrazione dei testi – termina Katia Caravello – ha contribuito in maniera decisiva anche a livello scolastico, permettendo a tanti fruitori di svolgere un percorso regolare fino al raggiungimento della laurea. Una cosa veramente bella”.
Assolutamente d’accordo, un servizio preziosissimo nella gestione della disabilità visiva che senza dubbio migliora le condizioni di vita e compie un passo fondamentale nei percorsi di inclusione, sia scolastici che lavorativi.
Al capo servizio Giacomo Elmi invece ci facciamo raccontare nello specifico cosa c’è dietro la registrazione di un libro. “Ogni giorno facciamo circa 7 ore di registrazione, naturalmente suddivise tra i vari professionisti. È possibile richiedere la registrazione anche attraverso il nostro sito www.uniciechi.it, ovviamente per coloro che ne hanno diritto. Per quanto riguarda i donatori di ‘secondo livello’ per capirci quelli che registrano da casa, siamo noi che acquistiamo i libri richiesti e poi glieli spediamo. Solitamente i donatori di voce volontari si occupano di testi scolastici, volumi con tematiche specifiche. Coloro che si occupano della registrazione sono gli speaker, i doppiatori e qualche autore. Sicuramente quelli che hanno più naturalezza e quindi maggiore padronanza di lettura sono gli speaker. Natural-mente – continua Elmi – ai professionisti chiediamo una qualità elevata e diamo loro un rimborso spesa. Le richieste più insolite? Qualcuno ci ha chiesto ad esempio di registrare un elenco del telefono… Richiesta che purtroppo non abbiamo potuto esaudire. Invece tra quelle soddisfatte abbiano anche alcuni libri di barzellette e la Grammatica antica della lingua sarda…”.