UNA VITA DI RICAMBIO?

asterischi
By Pierino DiEugenio
Pubblicato il 1 Maggio 2014

La notizia ha fatto scalpore. Uno studio molto serio dell’università di Washington ha dimostrato che già a partire dai 15 mesi i bambini sanno distinguere il bene dal male. Embè? Domenica scorsa ho chiesto ai bambini del catechismo se si ricordavano che li avevo battezzati io. Tutti hanno risposto di sì, eccetto Federico che si è scusato e ha giustamente precisato d’essersi servito di un altro prete. Quando si dice che oggi i bambini nascono con gli occhi aperti.

Cosa c’azzecca tutto questo con il fenomeno pop suor Cristina Scuccia non lo so, comunque ormai l’ho scritto. Però, adesso che ci penso anche lei è del ramo perché fa catechismo nella sua parrocchia alla periferia di Milano nonostante lo strepitoso successo a The Voice of Italy. Quando ha cantato No one di Alicia Keys ha fatto impazzire la giuria. J-Ax urla per la sorpresa e corre ad abbracciarla commosso fino alle lacrime: “Suor Cristina ha una luce dentro, e lo dico io che non sono religioso; se l’avessi incontrata in chiesa ora sarei papa”. Balzata in cima alle classifiche, in un batter d’occhio spopola nel mondo attraverso la Rete e su YouTube con 15 milioni di visualizzazioni in soli 3 giorni. Tanto per capirci, il coreano Psy ci aveva messo 18 giorni a raggiungere 10 milioni di clic con il suo video Gangnam Style.

La Keys ha definito “energia pura” la performance di Cristina, che si è formata alla scuola di Claudia Koll. Ma lei, 25enne siciliana rivelazione del talent di Raidue, non si monta la testa. “Non sono una star, continuo a fare quello che facevo prima, nulla è cambiato dopo il successo mondiale. Ho un dono e ve lo dono, ma la gloria appartiene a Dio”.

L’ha capito anche Martina Colombari che all’avvicinarsi dei suoi 40 anni fa un bilancio per volgersi indietro senza rimpianti e sporgersi avanti senza vertigini. “Dopo miss Italia a 16 anni, ho tolto la corona e mi sono rimessa in gioco. Diciotto anni con Billy Costacurta, un figlio di 9 e un impegno nel volontariato mi hanno dato stabilità. Quello che non tollero è la maleducazione. Capisco la crisi, ma ci perdiamo nelle idiozie e intanto la vita se ne va. E finita quella non ce n’è un’altra di ricambio. Per uscirne bisogna ritrovare il contatto con la realtà. Per me è stata Haiti, con padre Rick e gli uomini e le donne della fondazione Rava. Diamo sepoltura a cataste di cadaveri, morti di fame, malattie, uccisioni tra bande. Una morte di distruzione, orrenda e senza dignità. Quando torni riposizioni tutto”.

Anche Sonja Kinski, figlia della grande attrice e modella tedesca Nastassja, pare voglia riposizionare tutto. Dopo un’infanzia turbolenta dall’anima rock (“siamo una famiglia di matti”), assicura d’essere cambiata. “Sono stata un’adolescente ribelle. A 14 anni frequentavo i club, bighellonavo, bevevo e fumavo, non prendevo niente sul serio. Oggi sono l’opposto: vado a letto presto, ho messo la testa a posto”. Se proprio non si riesce a nascere con gli occhi aperti, almeno riposizionare la testa appena possibile.


Comments are closed.