UNA VACANZA PER LO SPIRITO
“Dite ai fratelli che in queste vacanze facciano una visita a Gesù sacramentato e a Maria SS.ma addolorata; e non si divaghino troppo, ma che siano fedeli alle promesse fattele di un qualche ossequio”. Così scrive al padre Sante Possenti il novizio Gabriele dell’Addolorata il 2 settembre 1857, ultima lettera prima della professione religiosa che farà, con gioia indicibile, il 22 settembre del medesimo anno. Mi piace sottolineare come, nelle numerose lettere scritte al papà, il figlio diventa maestro di spirito e il papà discepolo, ricevendo perle di sapienza tanto semplici quanto preziose ed essenziali. Sì, cari lettori, la sapienza che viene dall’Alto, quando è accolta con cuore puro e disponibile, ci rende saggi. Dalle lettere sembra che il nostro santo fosse talmente ricolmo della presenza del Signore da non avere altro da condividere o raccomandare che l’amicizia con lui. E così, senza alcun “rispetto umano” come si soleva dire un tempo per coloro che non si vergognano di testimoniare la propria fede anche in situazioni particolari come quelle familiari, san Gabriele non esita a indicare la via della gioia e della salvezza a chiunque essi siano: papà, fratelli, parenti, amici! Il linguaggio usato è molto simile a quello che un innamorato perso userebbe per parlare della sua amata o del suo amato con una sostanziale differenza: qui non si fa riferimento solo ad un’amicizia che rallegra il cuore ma del rapporto con colui che può donarci la salvezza oltre che una pienezza di vita senza eguali.
Amici di san Gabriele stiamo entrando nel tempo delle vacanze e se il santo abruzzese potesse parlarci forse ci direbbe la stessa cosa che ha raccomandato ai suoi fratelli di sangue: non dimenticatevi del Signore durante il riposo estivo, anzi approfittatene per trovare qualche momento per pregare un po’ facendogli visita in qualche chiesa. E poiché accanto al Divin Figlio san Gabriele vede sempre presente anche la Vergine Addolorata per la quale, da buon passionista, ha una venerazione speciale, ecco l’esortazione a ricordarsi anche di colei che continuamente intercede per noi le grazie celesti e il dono dello Spirito.
Non so quanti potranno concedersi il privilegio di qualche giorno di riposo, vista la situazione socio-economica disastrosa – a sentire gli esperti – che è venuta a crearsi a causa dell’epidemia di Coronavirus! Paura per la salute, disagio sociale e aumentata povertà saranno deterrenti potenti per molti nel concedersi una vacanza come magari sarebbe necessaria; per altri sarà possibile e ne siamo contenti. Per tutti, però, può essere utile regalarsi qualche momento davanti al Signore per rileggere quanto è accaduto in questi mesi, alla luce della Parola di Dio e in un dialogo orante con colui che vuole rendere occasione di grazia e di maturazione umana e cristiana ogni esperienza vissuta. Sarebbe una vera tristezza aver attraversato una notte oscura dell’umanità così profonda rimanendo indifferenti, senza chiedersi cosa può averci insegnato sul senso della vita e della morte, su ciò che rimane e ciò che passa. Regaliamoci qualche tempo per fare qualche visita al Signore in una Chiesa, magari da soli, nel silenzio e mettere nelle sue mani la nostra vita, ringraziando del bene ricevuto, affidandogli i drammi dell’umanità e chiedendogli di saper vivere con quella sapienza evangelica che trasbordava dal cuore di san Gabriele e che gli ha reso l’esistenza non esente da fatiche ma piena di luce e letizia spirituale.
Cari amici la vita è una sola e passa in fretta e da un momento all’altro le nostre sorti possono mutare! Conviene non perdere tempo!