UNA GRANDE SPERANZA PER LA FUSIONE!
Il film Oppenheimer, ricostruisce la vita del protagonista, il contesto bellico e le decisioni infauste di usare la scienza per produrre la bomba atomica. Su ordine del governo americano, riunito un gruppo di scienziati a Los Alamos, Oppenheimer ancor prima di pensare alla struttura e alle dimensioni della bomba che andava costruita prima che lo facessero i tedeschi, dovette capirne la tipologia. La scelta, ispirata dalle scoperte degli stessi tedeschi del 1938, sarà la fissione attraverso neutroni.
Il gruppo di Fermi a Chicago ottenne la prima reazione di fissione controllata (in pratica il meccanismo di innesco della bomba) nel 1942, mentre il gruppo di Oppenheimer nel 1945 trasformerà tali conoscenze in una reazione a catena, con densità e massa critica di plutonio e uranio, nel primo prototipo della bomba atomica, GADGET. Sappiamo tutti l’esito della guerra per via delle due successive atomiche sganciate il 6 e il 9 agosto del 45, su Hiroshima e Nagasaki.
Dopo la fine della guerra, Oppenheimer non volle più cooperare con il governo americano per sviluppare la super bomba H, necessaria per mantenere il primato militare mondiale. Per questo (e altre vicende legate al maccartismo americano) gli fu revocato il suo ruolo di consigliere scientifico e da eroe di fama nazionale, padre della bomba, scomparve dalla scena pubblica.
La vicenda di Oppenheimer ci ricorda come può finire male l’uso della scienza, ma se guardiamo alla speranza possiamo trovare soluzioni ai problemi energetici e ambientali di oggi, anche in mezzo a venti di guerra.
Ecco un virtuoso esempio: nuove generazioni, che hanno vissuto il progresso come “sfida tecnologica” per rendere migliore l’umanità, hanno pensato al progetto ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor, inteso anche come “percorso” o “cammino” dal significato latino) una collaborazione internazionale di 35 Paesi per produrre energia pulita. Si legge dal sito www.iter.org:
“La fusione, la reazione nucleare che alimenta il Sole e le stelle, è una promettente opzione a lungo termine per un approvvigionamento energetico globale sostenibile e senza emissioni di carbonio. […] Un milione di componenti, dieci milioni di parti… il Tokamak Iter sarà il più grande e potente dispositivo di fusione al mondo […] I membri di Iter, Cina, Unione Europea (attraverso l’Euratom), India, Giappone, Corea, Russia e Stati Uniti, collaborano a lungo termine per costruire e gestire il dispositivo Iter. […] L’installazione scientifica di Iter sta prendendo forma, […] e i componenti di macchine e impianti vengono consegnati dalle fabbriche di tre continenti al sito Iter nel sud della Francia. Migliaia di lavoratori partecipano alle attività di costruzione, assemblaggio e installazione”.
In tutto il mondo, nuovi e ambiziosi progetti per dimostrare la fattibilità della produzione di energia elettrica su larga scala grazie alla fusione (con una miscela di deutero-trizio) e nuovi approcci per fondere “nuovi carburanti” attraverso laser ad elevatissima potenza, sono le basi di una nuova economia dell’energia in cui la fusione (intrinsecamente pulita) possa sopperire ai problemi delle scorie radioattive tipiche della fissione, e alla non continuità delle rinnovabili.
Che cosa apprendere da quanto scritto? Quello che c’è nel cuore dell’uomo è inquieto, e fintanto che esso non riposa in Dio non trova pace. Quanto mai attuali queste parole del gran padre Agostino. E se nel cuore inizia un po’ di pace potremo vedere, come gli ultimi germogli di scienza e tecnica testimoniano, che Dio non ci lascia soli, egli abita comunque questo tempo che a noi sembra, alle volte, assurdo e controverso!