Signor direttore, rileggo sul n. 5 de L’Eco di san Gabriele uno splendido articolo di Luciano Temperilli dal titolo Perché no all’aborto e sì alla guerra? Nella mia qualità di presidente del Movimento per la vita italiano e ricordando una conversazione che fui chiamato molti anni fa a svolgere presso il santuario di san Gabriele per illustrare l’enciclica Evangelium vitae, vorrei chiedere la collaborazione del vostro mensile per dare un impulso finale alla iniziativa dei cittadini europei Uno di noi.
Colgo l’occasione dell’articolo di Luciano Temperilli e soprattutto dell’intervento di papa Francesco riguardo alla guerra ed alle minacce di guerra in Siria, per ricordare che il valore della vita e quello della pace sono strettamente legati fra di loro. Lo ha detto tante volte madre Teresa di Calcutta, la quale, nel ricevere il premio Nobel per la pace, di fronte a tutti i potenti della terra osò dire: “L’aborto è il principio che mette in pericolo la pace nel mondo”. Il Movimento per la vita è nato nel 1975 e la sua prima manifestazione ebbe come titolo l’appello di Paolo VI: “Se vuoi la pace difendi la vita”. Giovanni Paolo II, quando nel 2002 ricevette il Movimento per la vita italiano ci disse: “Voi siete un autentico movimento per la pace”. In realtà il fondamento della pace è il riconoscimento della uguale dignità di ogni essere umano, in qualsiasi condizione e situazione. La scienza e l’esperienza personale di ciascuno ci dicono che fin dal primo istante del concepimento una nuova vita individuale comincia ad esistere. È quella del più piccolo e povero tra tutti gli esseri umani. Madre Teresa di Calcutta, che più di ogni altro ha conosciuto i poveri di tutto il mondo, ripeteva che il bambino non ancora nato, minacciato di essere abortito per decisione della sua stessa madre, della famiglia, dei medici, è il più povero dei poveri. Padre Pio ebbe a dire che se per un solo giorno tutti gli uomini e tutte le donne facessero voto di non commettere nessun aborto nel mondo, forse Dio potrebbe assicurare per sempre il dono della pace.
Quale aiuto chiedo a L’Eco di san Gabriele? Entro il 1° novembre almeno un milione di cittadini appartenenti ad almeno 7 stati, possono chiedere all’Unione Europea un atto giuridico ritenuto necessario per costruire l’Unità dell’Europa. L’Europa finanzia la distruzione di embrioni umani e propaganda in tutto il mondo l’aborto. Noi abbiamo lanciato l’iniziativa Uno di noi che si concluderà il 1° novembre prossimo. Si possono trovare spiegazioni sul sito www.oneofus.eu oppure www.firmaunodinoi.it. Oltre che telematicamente, l’adesione può essere data sottoscrivendo un’apposita scheda la quale può essere riprodotta ricavandola dal computer. Per posta unisco un numero speciale del nostro mensile su cui vi sono ampie informazioni e unisco una scheda per le eventuali adesioni su carta. Sarebbe bello se L’Eco di san Gabriele desse informazioni su questa iniziativa, esortasse alle adesioni e, possibilmente, inserisse una scheda nel prossimo numero utilizzabile da parte dei lettori.
Il mare è fatto da moltissime gocce d’acqua. Anche una firma per riconoscere il bambino non nato come uno di noi può contribuire a salvare vite umane e a costruire la pace.
Ringrazio per l’attenzione,
On.le Carlo Casini
Presidente del Movimento
per la vita italiano