UN TESTIMONIAL DI NOME GABRIELE

Il primo ritiro passionista in Cina
By Lorenzo Mazzoccante
Pubblicato il 31 Marzo 2022

è situato nel cuore del Paese il primo ritiro passionista in terra cinese. Dedicato a san Gabriele dell’Addolorata, è stato benedetto nella vigilia della festa del santo lo scorso 26 febbraio, da monsignor Joseph Han, vescovo di San Yuan, nella provincia di Xi’An. La comunità è guidata da padre Vicent Xuelong. Lo abbiamo contattato per fare gli auguri alla nuova fondazione e per porgli qualche domanda.

Padre Vicent, cosa ha ispirato la vostra scelta?

I motivi sono diversi. Anzitutto san Gabriele è visto dai nostri religiosi come un modello da imitare: qui, tutti desiderano essere pieni di passione e di zelo per la Passione di Gesù proprio come san Gabriele. Inoltre la congregazione è in Cina da poco tempo e i passionisti non sono conosciuti, quindi speriamo che san Gabriele possa affascinare tanti giovani, proprio come ha fatto con i nostri seminaristi e magari donarci nuove vocazioni. Infine vorremmo presentare san Gabriele a tutti giovani della Cina: riteniamo, infatti, che questo nostro tempo abbia bisogno di figure che ispirino e incoraggino i giovani a una vita santa per un futuro migliore della Chiesa e della società. E riteniamo che san Gabriele possa essere un modello attraente.

Lei come ha maturato la vocazione passionista?

Ho conosciuto i passionisti di Manila 15 anni fa. All’epoca ero già sacerdote e sono andato nelle Filippine per motivi di studio. Qui sono stato ospitato dalla comunità dei passionisti: la comunione di vita, vista e sperimentata in quella comunità, ha costituito il primo motivo per cui ho voluto conoscere e approfondire la storia e il carisma dei passionisti, a partire dal fondatore san Paolo della Croce. E più conoscevo i passionisti, maggiore era il mio desiderio di far parte di questa famiglia. Così, dopo un doveroso discernimento, sono entrato in congregazione.

Ci descriva la sua comunità…

La nostra è una comunità piccola e di età media molto giovane. Siamo in cinque e io sono l’unico oltre i quarant’anni. A condividere la nostra vita, poi, ci sono alcuni giovani in formazione.

Qual è l’attività principale dei passionisti in Cina?

Si tratta prevalentemente di servire le parrocchie. Solitamente tre di noi restano in casa per garantire la vita comunitaria, gli altri animano alcune parrocchie. In questo modo, oltre a vivere e far conoscere il carisma, aiutiamo la nostra diocesi. Il vescovo Han è molto felice e sostiene e incoraggia la nostra presenza.

Come è stata la celebrazione con cui avete consacrato il nuovo ritiro?

Una celebrazione semplice a causa delle limitazioni imposte dalla pandemia da Covid, tuttavia è stata vissuta con grande solennità. Tutti i sacerdoti della comunità hanno concelebrato con il vescovo Joseph Han, e alcuni dei nostri seminaristi hanno servito la messa.

Cosa sperate per il futuro e per che cosa pregate san Gabriele?

Quello che ci auguriamo è che la famiglia passionista prolifichi anche qui in Cina, chiediamo a san Gabriele il dono di tante vocazioni e sogniamo di poterlo visitare, un giorno, nel suo santuario. 

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