Gli scienziati informatici dell’università Federico II di Napoli stanno usando un potere computazionale enorme per combattere la pandemia. Il nemico contro cui stanno lottando è diverso da qualunque altro, dice Andrea Beccari, coordinatore del progetto europeo Exscalate4Cov: “Rispetto ad altri virus su cui abbiamo lavorato, per esempio Zika, in questo caso il Coronavirus ha una complessità maggiore perché è costituito da molte più proteine che hanno diversi ruoli biologici”.
L’obiettivo di questo progetto di ricerca è di identificare molecole in grado di bloccare l’avanzata del virus all’interno del corpo umano. Il problema è che i ricercatori dispongono di una libreria di circa 500 miliardi di molecole da esplorare. Come identificare i candidati più promettenti nel più breve tempo possibile? La loro soluzione è usare supercomputer in grado di “spulciare” fino a tre milioni di molecole al secondo. “Il computer è fondamentale – prosegue Beccari – perché possiamo lavorare contemporaneamente su tutte le 25 proteine del virus che si occupano dei vari meccanismi: infezione, replicazione e blocco del sistema immunitario”. (Euronews)