UN PONCE DAVVERO SPE…ZIALE

ABRUZZO DEL GUSTO
By Marina Tosi
Pubblicato il 1 Febbraio 2015

PARLIAMO DELLA TIPICA BEVANDA DI “LUNGA VITA” OTTENUTA PER INFUSIONE A FREDDO DI BUCCE DI AGRUMI, LIMONI, ARANCE E MANDARINI MATURI E PROFUMATI, CON AGGIUNTA DI ZUCCHERO CARAMELLATO, ALCOL E RUM

«Bevanda che fa cambà cent’anni e cento mi-se» questi gli effetti eccezionali che il poeta Cesare De Tit-ta (1862-1933) attribuiva al ponce. Tipico liquore abruzzese ottenuto per infusione a freddo di bucce di agrumi: limoni, arance e mandarini maturi e profumati, con aggiunta di zucchero caramellato, alcol e rum. La gustosa e aromatica “spezialità” presenta un colore bruno ambrato e una gradazione attorno ai 45 gradi. Dalla ricetta, derivante dai libri degli speziali del passato e dalla possibilità di avere a portata di mano materia prima di assoluta qualità come gli agrumi della costa abruzzese, hanno tratto origine le produzioni di tipo artigianale del farmacista Paolo Alleva di Fara San Martino e quelle più industrali e più conosciute di Francesco Jannamico di Villa Santa Maria che arrivarono a essere apprezzate anche oltre i confini nazionali così come testimoniano le diverse onorificenze ricevute in occasione di mostre liquoristiche. Ma va anche detto che – una volta in modo diffuso, oggi meno – la “bevanda di lunga vita” viene realizzata a livello domestico spesso senza l’aggiunta del rum. Ecco la ricetta riportata da Nice Cortelli Lucrezi in Le ricette della nonna, Japadre Editore, L’Aquila 1974: macerare in 300 grammi di alcol la buccia tagliata in modo fine di un’arancia o limone o mandarino; trascorse 24 ore si aggiungono 400 grammi di zucchero di cui un pugno messo a caramellare in un tegamino di rame, la restante parte si lascia sciogliere a fuoco lento in 300 grammi di acqua fino a ottenere uno sciroppo da unire successivamente allo zucchero caramellato. A raffreddamento ottenuto si aggiunge, mescolando, l’alcol aromatizzato con le bucce di agrumi e si procede al filtraggio e all’imbottigliamento.

Ricordiamo che il farmacista Alleva, scomparso qualche anno fa, oltre al Ponce aveva al suo attivo altri liquori come lo Sport-Caffè e la Fata del Cavallone (in onore della famosa grotta della Maiella) a base di erbe di montagna, mentre alla sua consorte, Elena Di Guglielmo, il merito di aver rispolverato la ricetta dei Biscotti di mamma Emilia, deliziosi dolci. Anche lo stesso Jannamico aveva messo a punto, già a fine 800, un amaro d’erbe ancor oggi apprezzatissimo. Ad onor del vero il successo della “fantastica e antica liquoreria abruzzese”, oltre ai due personaggi sopra citati, è legato allo speziale Beniamino Toro di Tocco da Casauria a cui dobbiamo lo strepitoso Centerbe e all’ingegner Amedeo Pomilio, pescarese creatore del dannunziano Aurum. A questi antesignani si sono aggiunti nel tempo altre ditte a conduzione familiare che hanno rinverdito, anche attraverso l’inventiva, la tradizione erboristica, continuando cioè a utilizzare le erbe, ricche di principi attivi, del Gran Sasso e della Maiella.

Tornando al Ponce va sottolineato la sua grande versatilità. Può essere infatti gustato al naturale come eccellente aperitivo; diventa particolarmente aromatico e corroborante con aggiunta di acqua bollente; vero dissetante in acqua fresca e seltz; esalta l’aroma di caffè e thè; ottimo nel guazzo di frutta (ciliegie, pesche, arance e angurie, eccetera) e aggiunto a creme, budini, gelati. Insomma un prodotto che presenta le peculiarità dell’Abruzzo: forte per il grado alcolico e gentile per sapore.

Ma l’offerta abruzzese, per scaldare membra e cuori nel mese di febbraio, si allarga a dolci e manifestazioni, forte la connessione tra calendario, pasticceria ed eventi. Sulle tavole vengono portate leccornie come: le zeppole, le frappe/chiacchiere, le castagnole e la cicerchiata, mentre sulle vie sfilano i carri allegorici carnevaleschi. Quelli di Francavilla al Mare (Pe) sono i più antichi della regione e devono il loro fantastico allestimento ad eccellenti maestri cartapestai del luogo. Alla manifestazione, che quest’anno è giunta alla 60esima edizione, partecipano gruppi folcloristici, bande musicali, danzatori e bambini in maschera. Diversi ed interessanti gli eventi collaterali come: concerti, spettacoli teatrali, mostre e incontri culturali.

Un saluto anticipato all’inverno… il profumo frizzante della primavera è già nell’aria.

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