UN LAGO DI BONTÀ

By Gloria Danesi
Pubblicato il 17 Maggio 2021

Campotosto, da cui prende nome il più grande bacino artificiale d’Abruzzo, situato interamente in provincia dell’Aquila, è la meta ideale per appassionati della natura e buongustai. Allettanti piatti e prodotti tipici:  daLLA ZUPPA DI ciciaregli alla mortadella, dalla pecora alla cottora al coregone…

Il lago di Campotosto (L’Aquila) è la meta ideale per appassionati della natura, buongustai e sportivi. Sulla sponda settentrionale è adagiato, in uno scenario molto suggestivo, un piccolo borgo che ha dato il nome al bacino artificiale più grande d’Abruzzo, posto a 1300 metri d’altitudine, ideale per una giornata all’aria aperta o per sport acquatici come la canoa, il windsurf, il kitesurf, la pesca sportiva e la pesca professionale. Il territorio, inserito nel Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, oltre a garantire godimento per gli occhi e rilassamento per la mente, offre allettanti piatti e prodotti tipici, nonché tradizioni a essi legati che ne accrescono l’appeal. Nel menù: ciciaregli, (una minestra di legumi con pasta di acqua e farina a forma di cece), frascarelli in brodo (un formato di pasta anche questo realizzato con acqua e farina), farro e fagioli, mortadella di Campotosto (cojoni di mulo), pecora alla cottora, baccalà della sposa, pesce coregone, pecorino, funghi porcini.

A Natale c’è l’usanza di fare una cena esclusivamente “di magro” a base di gnucchitti de magro e baccalà in agrodolce. In occasione di un matrimonio la tradizione prevede il baccalà della sposa/o, dove i festeggiati offrono a tutti gli abitanti un “piattuccio salato” con baccalà, alici, tonno, olive e carciofini e un “piattuccio con i dolci” con le immancabili pizze fritte dolci. Nell’occasione c’è anche l’usanza della “Sposa Pojana” dove i giovani del paese, indossati i vecchi costumi popolari, percorrono il tragitto che gli sposi affronteranno per recarsi in chiesa. La cerimonia si conclude con balli e rinfresco nella casa dello sposo.

Il comune di Campotosto è diviso in quattro frazioni: Campotosto capoluogo, Mascioni, Poggio Cancelli e Ortolano, tutti caratterizzati da bellezze naturalistiche e specialità mangerecce, per lo più comuni, ma anche con qualche differenza.

La zuppa di ciciaregli si prepara con pasta acqua e farina, a cui si aggiungono solitamente i fagioli. Si realizza impastando in acqua fredda farina ‘00’ o meglio, con metà farina di grano tenero e metà integrale. Dopo aver lasciato riposare l’impasto, coperto per circa 30 minuti, lo si utilizza per formare delle pallottine piccole piccole (ciciaregli) spolverate con farina di grano duro per non farle attaccare tra loro. I fagioli, già messi in ammollo vengono lessati e si uniscono a un soffritto con trito di aglio, cipolla, carote e sedano. Si aggiunge un po’ di pomodoro e alcune patate tagliate a dadini che si lasciano cuocere con la stessa acqua dei fagioli. Dopodiché tocca ai ciciaregli scendere per 5 minuti in pentola, assieme al peperone dolce in polvere. Il tocco finale, prima di portare in tavola, è rappresentato da un filo d’olio extravergine e dal prezzemolo.

I frascarelli abruzzesi, antica “pasta acqua & farina” ormai quasi dimenticata, prendono nome deriva dai rametti con foglie (“frasche”), usati un tempo per spruzzare l’acqua sulla farina. Da quest’ultima, bianca e/o farina di grano solina, stesa su una spianatoia e bagnata si formano delle palline di pasta. I frascarelli solitamente vengono conditi con un sugo semplice di pomodoro o con brodo di gallina ed erano considerati, in passato, alimento ideale per la dieta delle nutrici per favorire la produzione di latte. Vengono serviti, se graditi, spolverati con pecorino grattugiato. Alcune variazioni o rivisitazioni sul tema prevedono l’aggiunta di fave e pancetta; guanciale e pasta di salsicce; peperone dolce e trito di peperoncino piccante.

La specialità tipica per eccellenza sono le famosissime e buonissime mortadelle di Campotosto, un insaccato di “suino pesante” a forma ovoidale con quell’inconfondibile lardello bianchissimo al centro.

Altra specialità locale è il coregone, pesce di acqua dolce e pulita, squisito sia cotto alla brace che marinato (arrostito e poi conservato in aceto, olio e peperoncino).

Acque dolci, salate, minerali e termali; monti, colline e altipiani; cibi dolci e salati, vini e liquori; storia, cultura e tradizioni. Questo è l’Abruzzo.

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