UN GRANDE PATRIMONIO A DISPOSIZIONE DI TUTTI

By Vincenzo Fabri
Pubblicato il 3 Novembre 2019

Lo scorso 29 settembre è stato inaugurato il Museo storico San Gabriele. Il nuovo museo, che si aggiunge agli altri musei e mostre già da anni attivi nel santuario (il Museo degli ex voto, il Museo Stauròs di arte sacra contemporanea, la Mostra sulla Sindone, la Mostra missionaria-vocazionale, il Presepe permanente), è stato realizzato per raccogliere nelle sue sale, che si sviluppano su una superficie di 300 metri quadrati, alcune centinaia di opere del vasto patrimonio artistico del santuario di San Gabriele, testimonianze della storia artistica e religiosa che si è sviluppata nel corso di secoli, soprattutto dopo gli eccezionali eventi accaduti intorno alla figura di san Gabriele dell’Addolorata.

Nel museo sono esposti oggetti risalenti all’inizio della storia del santuario e dell’epopea di san Gabriele (due lettere di san Gabriele del 1856 e 1861) e all’ultimo decennio dell’ottocento, quando al santuario già arrivavano le prime donazioni: pianeta, candelieri e patena donati da Ornano Grande, San Pietro e Villa Pretara, tutti paesi nei dintorni del santuario. Poi sono raccolti numerosi e davvero preziosi oggetti e arredi liturgici (pianete, calici, ostensori, reliquiari, candelieri, eccetera) acquisiti dal santuario a partire dalla fine dell’ottocento, fino agli anni sessanta del novecento.

Ma nel museo si troveranno anche opere più datate, la più antica delle quali è risalente al 1344 (rescritto di Napoleone Orsini), e poi incunaboli del quattrocento, cinquecentine, una preziosa copia anastatica della celebre Bibbia miniata di Borso d’Este (1455), monete, maioliche e crocifissi seicenteschi e settecenteschi, pervenuti in vari modi nel patrimonio del santuario.

Inoltre il visitatore potrà anche ammirare reperti fossili e archeologici (monete romane, reperti di origine romana, etrusca, eccetera).

E poi c’è l’interessante collezione di ceramica “povera”, di uso familiare, proveniente quasi totalmente da Castelli (TE), donata al santuario, come ex voto, da varie famiglie della zona negli anni sessanta del novecento, ma risalente comunque a un’epoca che va dal seicento alla prima metà del novecento. La catalogazione delle ceramiche è stata curata dall’esperto Diego Troiano, direttore del Museo dell’artigianato ceramico di Pianella (PE).

Si tratta un prezioso patrimonio che si è costituito nel corso di anni, anzi di secoli. La maggioranza delle opere esposte nel nuovo museo è frutto di donazione di devoti dall’Italia e dall’estero nel corso di vari anni, in segno di ringraziamento e devozione al santo. Oggi questo patrimonio è a disposizione di tutti, non solo degli studiosi, ma in particolare dei milioni di pellegrini che visitano il santuario.

La realizzazione del museo, il cui allestimento è stato curato dalle ditte Clipper SystemCollezione Mastroiannidesing di Sora (FR), è stata possibile soprattutto grazie al contributo del benefattore Dante Tomassini di Sant’Omero (TE), che ha voluto elargire una donazione in memoria della moglie Giuseppina Castelletti.

 

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