UN GRANDE CUORE PER I MENO FORTUNATI

In 23 anni di attività sono stati accuditi più di 500 bambini con difficoltà familiari (abusi, pedofilia, sevizie, adozioni fallite), affidati da tribunali dei minori, servizi sociali e famiglie di tutta Italia. E presto nascerà la Casa di Zizzi

Ventisette anni dedicati ai minori in difficoltà, ai ragazzi in affido e a quelli bisognosi anche solo di studiare con qualcuno. Una vita intera divisa tra un esercito silenzioso di minori tecnicamente collocati al di fuori della famiglia di origine – quasi 30mila, con un’impennata del 24 per cento rispetto a dieci anni fa – e la voglia di fare qualcosa per gli altri. Riccardo Ripoli, presidente e fondatore dell’associazione Amici della Zizzi racconta questi anni, dal 1984, nel libro Lacrime silenziose. Non è la storia della sua vita, ma il racconto di questi anni attraverso gli occhi e le parole dei minori che sono passati dalla sua associazione.
Nel 1986 accade un fatto che cambia la vita di Riccardo e di sua moglie, Roberta Filici: muore la Zizzi, sua madre, insegnante di Livorno conosciuta per il suo impegno nel sociale. Riccardo vuole impegnarsi come sua mamma, per dare seguito al lavoro che lei portava avanti. Così, con l’aiuto di don Luigi e con sua moglie, a 21 anni inizia a dare ripetizioni ai bambini in difficoltà. Ma si rende conto che quella è solo una goccia in un mare in tempesta. Decide quindi di mettersi in gioco in maniera totale: il 19 maggio del 1987, davanti a un notaio nasce l’associazione Amici della Zizzi.
Da lì in poi, è una storia di incontri, di rinascita, di dolore. Oltre 500 minori in difficoltà – dalla pedofilia alle adozioni fallite – sono stati affidati loro da tribunali, famiglie e servizi sociali di tutta Italia. L’autofinanziamento con il Mercatino della Zizzi (nella sede a Livorno di via Piemonte, tutti i mercoledì dalle 9 al tramonto) con oggetti e mobili usati, che richiamava un grandissimo pubblico e addirittura è stato “saccheggiato” per noleggiare tutti i mobili di scena per i film di Paolo Virzì Ovosodo e Baci e Abbracci. Oppure, con il calendario annuale realizzato con la partecipazione di testimonial importanti, come Antonio Rossi, Marcello Lippi, Veronica Maya e l’Accademia Navale di Livorno. Poi, la Lotteria della Zizzi con i premi donati da aziende o associazioni, come il Lions Club e raccolta tramite il 5 per mille. L’impegno sull’affido si è poi tradotto con la nascita, nel 2001, del sito www.sos-affido.it, un portale che per la prima volta in Italia si occupa del mondo dell’affido e di mettere in rete le esperienze delle famiglie coinvolte.
Il progetto più ambizioso, il sogno di Riccardo è però la Casa di Zizzi, il progetto per la realizzazione di un centro per l’affido da costruire a Livorno nell’area dove l’associazione è nata e di cui oggi è proprietaria. Si tratta della costruzione di un vero e proprio centro, con due appartamenti, uno adibito all’ospitalità di 10-12 bambini in affidamento, l’altro destinato a quattro ragazzi di età compresa tra i 18 e i 21 anni per avviarli all’autonomia. Un centro diurno, con varie stanze da adibire a doposcuola, laboratori didattici e attività ludiche. Poi, la parte destinata agli uffici per tutta la gestione organizzativa dell’associazione e la divulgazione dell’affido, un’area destinata alle iniziative culturali e di autofinanziamento, compreso il famoso mercatino dell’usato.
Una palestra per le attività sportive dei ragazzi, ma aperta anche alla cittadinanza e alle scuole limitrofe, uno spazio per un piccolo teatro per dar modo ai ragazzi di esprimere al meglio le loro emozioni e dare spazio ai numerosi gruppi giovanili locali per la realizzazione dei loro progetti culturali. Un giardino per i più piccoli. Il progetto è stato già approvato dalla giunta comunale di Livorno, si aspettano solo i permessi da parte della commissione edilizia.
E un contributo alla casa potrebbe arrivare anche dal libro (su www.zizzi.org l’elenco dei punti vendita).