Consacrato per sempre a Dio e alla Chiesa
Il giovane Emmanuele ha trovato in convento gioia e fraternità, trasformandosi in un dono della misericordia di Dio rivelata nella passione di Cristo
Emmanuele, un giovane abruzzese, sottile, con baffetti e un sorriso che sembra non spegnersi mai, a 27 anni di età ha deciso di diventare per sempre religioso passionista. È nativo di San Nicolò a Tordino (TE), secondo figlio di mamma Gabriella e papà Berardo, arrivato nel 1998, dopo molte e lunghe preghiere e una gestazione e parto rischiosi.
Dopo la scuola d’obbligo frequenta l’istituto alberghiero. Ancora adolescente alcuni compagni lo invitano a partecipare ad un incontro giovanile organizzato da un passionista durante una missione in un paese vicino. Comincia così il suo interesse per la vita religiosa passionista che crescerà con il tempo fino a diventare scelta di vita.
Inizia con alcuni anni di preparazione e discernimento della sua vocazione, vivendo in famiglia, seguito da un passionista, con incontri mensili in convento.
Paure e incertezze non sono mancate, ma ogni difficoltà si risolveva a poco a poco come per incanto, quasi che ci fosse qualcuno che volesse che lui entrasse in convento. Terminato l’istituto alberghiero, cercava ovviamente un lavoro corrispondente al suo settore di studi, ma si rese conto che quel lavoro gli avrebbe impedito di partecipare agli incontri di discernimento al santuario di San Gabriele, che si tenevano un weekend al mese. Rassegnato concluse che la strada del convento non faceva per lui. Ma un giorno il padre gli propose di lavorare per un periodo nella sua ditta di pulizie. I fine settimana erano salvi. Emanuele concluse che Dio gli spianava la strada per la vita religiosa.
Entra nel convento di Morrovalle (MC) dove trascorre due anni di postulato, per conoscere e sperimentare più da vicino la vita Passionista, e contemporaneamente segue gli studi accademici di filosofia. Il passo seguente è l’accesso in noviziato nel ritiro di Caravate (VA), dove Emmanuele indossa l’abito passionista e, a fine anno, professa i voti temporanei. Dopo quest’anno tutto dedicato alla spiritualità e alla vita passionista seguono tre anni a Napoli per gli studi accademici di teologia.
Trascorre l’ultimo anno in preparazione alla professione perpetua nel convento di Morrovalle, iniziando anche il suo inserimento nella vita apostolica, accompagnando gruppi di giovani post-cresima, un gruppo giovanile a Civitanova (MC), partecipando ad una missione passionista.
Dopo tutta questa trafila si è sentito ed è stato giudicato pronto per il grande salto: consacrarsi per sempre a Dio nella famiglia passionista. Il 27 settembre, Emmanuele, ha professato i voti di obbedienza, castità, povertà e di promuovere la passione di Gesù Cristo come la più grande e stupenda opera del divino amore. Il tutto è avvenuto, motivo di ispirazione, nella stessa chiesetta dove san Gabriele, 168 anni prima, aveva fatto la sua professione e si era consacrato a Dio per sempre.
A fine cerimonia mamma Gabriella racconta commossa: “La sua vocazione non è stata solo una gioia immensa, ma anche la realizzazione di quella promessa fatta tanti anni prima: un figlio non solo mio, ma un dono per il mondo”.
Perché un giovane, intelligente, sveglio, con le carte in regola per trovare il suo posto nella società, sceglie la vita religiosa, considerata generalmente una vita di rinunce e penitenza?
Certo, il primo motivo è una scelta di fede, la risposta a una chiamata interiore che si avverte provenire da Dio, con san Gabriele grande ispiratore nel caso di Emmanuele. Cos’altro ti ha spinto alla vita religiosa? Risposta: “La bellezza della spiritualità passionista, ma soprattutto la vita fraterna, la gioia che si sperimenta in convento”. Anche san Gabriele in convento diceva “la mia vita è un continuo godere”. Emanuele è sulla buona strada.
