UN CENACOLO A SAN BENEDETTO VALORIZZA LE ECCELLENZE

i luoghi della scrittura
By Piergiorgio Severini
Pubblicato il 5 Ottobre 2013

È ancora valida la frase espressa tempo fa da Roberto Benigni il quale sosteneva che in Italia ci sono “più scrittori che lettori?”. La risposta dovrebbe essere affermativa se si mettono a confronto le statistiche crescenti del numero di case editrici operanti a livello nazionale con i dati relativi all’approccio ai libri di giovani e giovanissimi. Sul fronte degli scrittori impegnati a trovare uno spazio nel mondo della letteratura la dichiarazione dell’artista non è però da tutti apprezzata in quanto essi attribuiscono le difficoltà a inserirsi nel mercato librario più al sistema commerciale che al valore dei testi. Ma è solo una questione di divulgazione? All’associazione i luoghi della scrittura di San Benedetto del Tronto si è concordi nel ritenere che, pareri a parte, non si può prescindere prima di tutto dalla qualità del prodotto e poi dal farlo conoscere a livello di editoria che conta. Per dare corpo all’assioma è nata l’associazione, datata marzo 2010, per iniziativa di sei soci che, amando il leggere e lo scrivere, hanno pensato di mettere insieme le loro competenze, le energie e le singole esperienze “per incentivare, aiutare, promozionare, dare a tutti coloro che scrivono la possibilità di farsi conoscere e leggere”.

Presidente di questo cenacolo letterario è Domenico Minuto, titolare della libreria La Bibliofila, da oltre trenta anni animatore della cultura libraria nella città rivierasca “quando qui non c’era ancora la sensibilità per una cultura del libro”. Vicepresidente è Filippo Massacci, segretario Silvio Vernieri e consiglieri Cinzia Carboni, Domenica Tranquilli e Franco Zazzetta. Alla domanda perché una nuova associazione di settore, il direttivo risponde semplicemente “perché di questo tipo non esisteva”. Vediamo, pertanto, le finalità. Lo scopo è quello di valorizzare i giovani scrittori piceni e gradualmente fare in modo che le eccellenze possano trovare spazio nelle grandi case editrici. Ma, nel porsi come fare, l’associazione ha individuato due canali operativi: prima di tutto impegnarsi nello scovare i talenti nostrani e, in una fase successiva, mettere questi in contatto con gli editori. Un fine da raggiungere anche attraverso dibattiti e analisi della scrittura prescindendo però dalla lettura di autori già in essere rappresentando questa il primo veicolo di formazione.

Attualmente l’associazione sambenedettese conta 47 soci, di cui 25 donne, così incasellati: 31 nella sezione narrativa, 7 in quella di poesia, 6 nella saggistica, 2 nei racconti ed uno nel settore fantasy. Per gli interessati è disponibile anche un sito web www.iluoghidellascrittura.it dove tutti si possono trovare e da dove partiranno tutte le informazioni per le varie iniziative che il comitato direttivo proporrà. Sul sito, visibili pagine di libri, poesie e tante informazioni sui soci scrittori.

Perché – ci si chiede – in tanti sentono il bisogno di scrivere anche se non vi è la stessa crescita esponenziale per quanto concerne il leggere? In alcuni casi – è una risposta – scrivere, oltre che una passione, è una terapia per l’anima e si ricorda che già nell’ottocento erano note le formule del “diario” al quale confidare i propri stati d’animo e nel quale custodire i propri segreti. L’accostamento alla lettura, intesa come primo anello della catena che porta poi allo scrivere, va quindi incentivato lasciando ai potenziali fruitori di scegliersi il genere di maggiore gradimento in quanto spesso i titoli imposti, come ad esempio a scuola, vengono rifiutati proprio perché non graditi.

Quello dell’editoria – tengono comunque a sottolineare all’associazione – è un mercato squilibrato. Il libro è diventato un oggetto da consumare velocemente affinché lasci subito spazio ad altre produzioni. A tal fine non si seleziona più il merito letterario, ma la capacità dell’autore di attirare l’attenzione del pubblico, attraverso i mass media. È la pubblicità, quindi, a fare la fortuna del libro destinato poi a finire nell’oblio. In questo sistema di mercato bisogna, quindi, o essere scrittori già affermati o personaggi dello spettacolo o della tv, altrimenti bisogna rassegnarsi a rimanere dietro le quinte o affidarsi a piccole case editrici che appongono il loro marchio ma in realtà funzionano solo da intermediarie tra l’autore e la tipografia. In questo scenario scoraggiante si inserisce quindi l’associazione i luoghi della scrittura di San Benedetto che, nell’alleanza fra autori ed appassionati per la scrittura e la lettura di uno stesso territorio, si prodiga per formare un’unione che sia l’espressione di una crescita culturale e di identità.

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