UN ANNO IN AUTOSTOP…

Alzi la mano chi, avendo uno o più figli neopatentati, è costretto a gestire in famiglia gli effetti dell’assurda disposizione ministeriale che, per un anno dal conseguimento della patente B, vieta la guida di auto dal rapporto potenza/tara superiore a 55 kW, o comunque dalla potenza superiore a 70 kW. Mamma mia quante ne vedo di mani all’insù… Con un numero così alto è strano che non si sia ancora costituita un’associazione di genitori e figli contro una legge iniqua… Perché è ritenuto da tanti genitori e figli un provvedimento scellerato? Ecco la spiegazione attraverso alcune ipotetiche domande a quanti hanno partorito tale provvedimento.

La prima. Quale alternativa ha una famiglia che, possedendo una o più macchine che non rientrano nel conteggio perverso tra il rapporto peso-potenza espresso in kilowatt per tonnellata, non può permettersene un’altra? Semplice, i figli neopatentati dovranno restare un anno senza guidare, pur avendo conseguito regolarmente la patente che, tra l’altro, lo stato sicuramente non ti regala… E magari, dopo 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 9,54 secondi (se parliamo di anno civile e non bisestile…) di “inattività”, il neopatentato dovrà tornare a scuola guida avendo disimparato come si fa…

La seconda. Cosa cambia, nella performance di guida di un neopatentato, se la macchina supera il limite del rapporto peso-potenza? Soprattutto in considerazione del fatto che il periodo del foglio rosa – per capirci il lasso di tempo entro cui svolgere il prezioso “apprendistato” automobilistico – potrebbe essere effettuato anche alla guida di una Ferrari o di una qualsiasi altra supercar…? Avendo inoltre il foglio rosa una validità massima di sei mesi, paradossalmente il neopatentato per mezzo anno potrebbe tranquillamente scorrazzare con un bolide. Poi, però, una volta promosso e abilitato alla guida, parcheggia la supercar in garage e si reca dal concessionario ad acquistare un’altra macchina, nuova o usata, che abbia le limitazioni di cui sopra…

La terza. Nell’ipotesi, ci auguriamo remotissima, di un incidente, cosa cambierebbe se il neopatentato si trovasse alla guida di un’utilitaria oppure di un veicolo con più cavalli e peso, meglio strutturato e quindi più sicuro? Riporterebbe meno danni guidando l’utilitaria? Oppure, forse, si ritiene che un’utilitaria o addirittura una city car non sia in grado di raggiungere velocità tali da causare conseguenze tragiche in caso di incidente? Nulla di più sbagliato. La differenza, infatti, la fa sempre l’essere umano, sia che guidi una vecchia carcassa quasi da spingere…, sia che sieda su una supercar.

In attesa di risposte, possibilmente sensate, ci auguriamo allora che i nostri governanti mettano mano al più presto a una limitazione ingiusta i cui due unici effetti certi sono l’aggravio del bilancio domestico e il proliferare di litigi in famiglia…