Un “AMORE” per il prossimo
« Devi fare del bene anche a coloro che sono ingrati, infatti il sole sorge anche per gli scellerati e i mari sono aperti anche ai pirati (Seneca, I benefici); Nessuno ha un amore più grande di questo, dare la vita per i propri amici (Gesù, Vangeli); Amare è sentirsi leggeri e liberi. È sapere che il cuore degli altri non lo pretendi, non è dovuto, non ti spetta per contratto. Devi meritarlo ogni giorno (Moccia, Scusa ma ti chiamo amore)».
L’amore è il filo rosso di culture, epoche e generazioni. Lo scorso 22 febbraio le porte del nostro convento si sono aperte per alcune classi del liceo Giannina Milli di Teramo con il loro preside Giovanni Di Giannatale (foto in alto), all’interno del progetto formativo San Gabriele e gli studenti, per ripercorrere insieme ai ragazzi il concetto di “Amore per il prossimo”.
Negli ultimi anni alcuni hanno chiamato quel sentimento che “move il sole e l’altre stelle” come amore liquido per l’instabilità e precarietà con cui oggi viene vissuto. Allora ci si chiede se è ancora possibile trasmettere ai nostri ragazzi l’amore di eros come passione amorosa oppure l’amore di philía come volere il bene di colui che si ama, fino ad arrivare, per assurdo, all’amore di agape cioè l’amore per colui che non ci manca né ci fa del bene (di cui non siamo né innamorati, né amici), ma che è lì, semplicemente lì, e che bisogna amare senza alcun profitto, per niente, anzi per lui, chiunque sia, indipendentemente da quanto valga, da ciò che faccia, anche se fosse nostro nemico. Sì, perché “Mi piace” (di Fb), non mi piace, mi sta stretto.
Vogliamo tornare a riconoscere un valore indipendentemente dai gusti soggettivi, riconoscere il bello, il vero, il buono insieme agli amici e ai nemici, per poter dire: anche se quella persona non mi piace, custodisce in sé un tesoro prezioso.