Turismo religioso tra crisi e nuove opportunità
Il 6 novembre scorso il santuario ha ospitato il giubileo del turismo religioso e dei santuari. Il santuario di San Gabriele, uno dei luoghi di culto più frequentati in Europa dal turismo religioso, è stato il luogo ideale per discutere di strategie per il rilancio del turismo religioso, soprattutto dopo la crisi della pandemia che ha colpito in particolare tutti i luoghi di culto frequentati da sempre da milioni di pellegrini-turisti.
La giornata si è aperta con un convegno su “Turismo per la crescita inclusiva e la valorizzazione della persona”. Al convegno sono intervenuti, tra gli altri, l’assessore regionale abruzzese al turismo Daniele D’Ama-rio, il vescovo di Sulmona Michele Fusco, delegato della conferenza episcopale abruzzese-molisana per lo sport e il turismo, il vescovo di Teramo-Atri Lorenzo Leuzzi, il presidente Anci Abruzzo, Gianguido D’Alberto, il presidente della Società italiana Scienze del Turismo Unite, Fabrizio Antolini, il segretario nazionale del CNS (Collegamento nazionale santuari) don Davide Spinelli, il direttore dell’Ufficio pastorale turismo Ceam (Conferenza episcopale abruzzese-molisana) Mario Ialenti e il presidente di Federalberghi Abruzzo e della Camera di commercio Gran Sasso Giammarco Giovannelli. L’in-contro si è concluso con la messa presieduta da monsignor Fusco e il passaggio della Porta santa nell’antica basilica.
Vari gli argomenti trattati durante il convegno, tra cui la crescita del turismo, la formazione dei giovani e il turismo religioso, il ruolo dei santuari, il ruolo delle Pro loco, gli itinerari turistici e le vie di pellegrinaggio. Tutti gli intervenuti hanno concordato che è fondamentale riuscire a fare sinergia tra i vari enti, allo scopo di sviluppare un nuovo e più efficace modo di fare turismo religioso. In particolare il presidente di Federalberghi Abruzzo Giovannelli ha rilevato che “è necessario mettere in rete i siti religiosi, programmare una efficace comunicazione, coinvolgere gli attori del territorio come i Comuni, le scuole, le università e il mondo imprenditoriale per dare uno slancio a tutto il sistema”. E ha lanciato anche una proposta interessante, quando ha auspicato che “un desiderio per intensificare il turismo religioso sarebbe quello di integrare, ad esempio, il santuario di San Gabriele con una cittadella dello sport e del turismo che rappresenti una destinazione attrattiva per tutte le declinazioni del turismo giovanile”.
In effetti, quello della centralità di un luogo di culto come il santuario di San Gabriele, che ha un flusso annuo di pellegrini che lo colloca tra i quindici santuari più frequentati al mondo, è un argomento che emerge periodicamente in vari convegni sul turismo. Come quello che si è tenuto lo scorso 23 ottobre nella splendida abbazia di Santa Maria di Ronzano in comune di Castel Castagna (TE), in occasione della presentazione di un video promozionale e di uno speciale sulla Valle Siciliana, edito dalla rivista Tesori d’Abruzzo (De Siena Editore, a cura di Sandro Galantini). Il video e lo speciale, realizzati grazie al supporto del Gruppo medico D’Archivio e Isola odontoiatrica dei fratelli Claudio ed Elio D’Archivio, originari proprio della Valle Siciliana, raccontano in maniera affascinante le straordinarie bellezze racchiuse nei cinque comuni teramani della valle: Isola del Gran Sasso, Tossicia, Colledara, Castelli, Castel Castagna.
Nel suo intervento il rappresentante del santuario di San Gabriele ha evidenziato la “soddisfazione per questa iniziativa che dovrebbe far comprendere sempre più l’importanza di creare sinergia tra i vari enti per offrire al turista-pellegrino delle proposte accattivanti. Si-curamente è sempre opportuno studiare o elaborare campagne pubblicitarie per attrarre turisti, ma sarebbe ancora più intelligente e meno costoso trovare il modo di convogliare verso le zone circostanti i pellegrini che naturalmente arrivano al santuario di San Gabriele.
Gli amministratori della Valle Siciliana non dovrebbero mai dimenticare che si trovano accanto una grande realtà che accoglie ogni anno più di un milione di pellegrini. E perciò importante riuscire ad avvantaggiarsi di questo enorme flusso di persone, senza che gli enti pubblici debbano investire un euro in pubblicità, visto che i pellegrini arrivano attratti anzitutto dal fascino del santo. A proposito due parole possono essere vincenti: strategia e sinergia. Occorre una strategia per riuscire a convogliare questi pellegrini-turisti verso i centri della Valle Siciliana, una valle ricca di storia, cultura, arte, luoghi di culto e stupende bellezze naturali, con l’eccellenza del Parco Gran Sasso-Monti della Laga. Ma per fare questo occorre sinergia tra tutti: Comuni, ente Parco, operatori turistici, luoghi di culto. Il santuario può diventare il volano per il rilancio del territorio della Valle Siciliana che si spera riesca ad interagire sempre meglio con il turismo religioso che, è noto, a livello mondiale è l’unico tipo di turismo che non ha risentito della crisi globale degli ultimi anni (a parte l’annus horribilis della pandemia). E si tratta di un turismo che muove ogni anno nel mondo circa 300 milioni di persone e che sicuramente avrà un ulteriore sviluppo in vista prossimo Giubileo del 2025”.