TRA AUMENTI E Novità
Dal 1° gennaio 2014, l’interesse legale sarà dell’1% e non più del 2,5% tornando così ai livelli del 2010. Esso si applica a tutti gli atti pubblici formati, a quelli giudiziari pubblicati, alle scritture private autenticate e non, e ai ravvedimenti operosi. L’interesse è dell’1% anche in caso di rateazione di somme per gli atti che risolvono un contenzioso la cui adesione viene firmata nel 2014, a prescindere che il pagamento delle rate si protragga anche negli anni futuri.
Dovranno essere adeguati al nuovo tasso di interesse legale dell’1%, anche i coefficienti per la determinazione del valore, ai fini dell’imposta di registro, ipotecaria, catastale, di successione e donazione delle rendite perpetue o a tempo, per le pensioni a tempo determinato, delle rendite e delle pensioni vitalizie e dei diritti di usufrutto a vita.
Tra gli aumenti in corso dal 1° gennaio ricordiamo quelli dei:
4 pedaggi autostradali: dal 1° gennaio, come tutti gli anni, le autostrade hanno varato gli aumenti delle tariffe autostradali. Quest’anno l’incremento medio è pari a circa il 3,9%. Tanto per fare alcuni esempi, tra gli aumenti più alti della suddetta media segnaliamo quelli sull’A5 Torino-Aosta, +15%; sull’A4 Venezia-Trieste, +12,9%; sul Passante di Mestre +13,5%; sull’Asti-Cuneo +7,2%; sulle Autovie venete +12,91%.
4 Caso eccezionale la tratta Venezia-Padova, da 70 centesimi a 3 euro, un aumento del 400%. Sotto la media solo l’Autostrada dei Fiori +3,7%, la Torino-Savona +2,24% e la tangenziale di Napoli +3,59%.
4 elettricità: dal 1° gennaio, il costo dell’energia elettrica è aumentato dello 0,7%;
4 imposta di bollo sugli investimenti: è passata dallo 0,15 allo 0,20 per cento;
4 trasporto pubblico locale: in molte regioni dal 1° gennaio è partito anche l’aumento delle tariffe del trasporto pubblico, in primis il Piemonte;
4 bevande e snack dei distributori automatici: a seguito dell’aumento dell’Iva dal 4 al 10% scattato il 1° gennaio sui prodotti somministrati attraverso i distributori automatici, presenti negli uffici, ospedali, scuole, eccetera, i prezzi di tali prodotti aumenteranno fino a un massimo del 6%.
Tra gli aumenti decisi, ma non ancora entrati in vigore, ci sono poi quelli relativi ai prodotti postali quali le lettere prioritarie che dovrebbero passare da 0,70 a 0,95 euro e le raccomandate di prima fascia che invece dovrebbero passare da 3,60 a 5,40.
Insomma, un inizio d’anno alquanto pesante per le famiglie italiane che continuano a essere alle prese con una crisi che non accenna a scemare!