TORNA A SUONARE L’ORGANO BAROCCO DI COMUNANZA
Dopo oltre trenta anni di silenzio e sei di restauro è tornato nuovamente a suonare l’organo barocco a due tastiere di Comunanza che rappresenta un gioiello per le Marche e non solo. Il suo ritorno nella chiesa di Santa Caterina d’Alessandria è stato salutato dall’intera popolazione che ha dedicato all’avvenimento due giorni di festa. Posto sopra l’ingresso in cantoria lignea, l’organo si trova nella città dell’ascolano dal 1827. Originariamente si trovava nella basilica di Loreto. Lo suonò un adolescente Mozart. Nella città mariana fu acquistato da un privato che lo portò in una chiesa di Porto San Giorgio, poi nel 1822 passò alla confraternita del Santissimo Sacramento e successivamente portato a Comunanza. Qui ha suonato fino al 1982 e solo nel 2003 si è cominciato a pensare al suo recupero mentre l’inizio del restauro risale al 2009. Lo strumento è stato visitato dai più grandi organologi viventi essendo unico al mondo nel suo genere, di straordinario interesse e valore. Sono diversi i motivi che lo rendono prezioso: per primo l’antichità e la stratificazione storica, possiede il nucleo originale del XVII secolo che consiste nella grande tastiera superiore da 62 tasti con controttava e relative canne di facciata ed interne; la seconda tastiera di 54 tasti e relativo corpo d’organo del XVIII secolo è attribuito a Giovanni e Domenico Fedeli di Camerino.