TELEMARKETING MOLESTO ANCHE SUI TELEFONI CELLULARI
Bene, anzi male. Dopo anni e anni di lamentele per essere stati infastiditi da chiamate moleste sul telefono in linea fissa della propria abitazione, ora i cittadini sono subissati dalla molestia mobile sui propri cellulari. Un bel progresso, non c’è che dire! Ora le telefonate promozionali, che prima avevano la caratteristica di raggiungere i cittadini principalmente durante gli orari dei pasti, hanno raggiunto vette temporali ben più ampie. Noi non siamo coloro che criminalizzano pregiudizialmente la comunicazione promozionale, anzi a volte è utile per portare a conoscenza prodotti e servizi vantaggiosi al vivere quotidiano, ma ciò deve avere limiti e controlli perché questo non si traduca, come quasi sempre accade, in insistente molestia. Si dice e si consiglia, qualora non si volesse sottostare a tale pratica, che sarebbe sufficiente formalizzare ciò attraverso l’iscrizione al cosiddetto Registro delle opposizioni. Bene, anche noi, in presenza di questa normativa, dobbiamo consigliarne l’attuazione, ricordando che l’iscrizione al Registro può essere effettuata online attraverso la compilazione dell’apposito modulo elettronico sul sito del Gestore o telefonicamente al numero verde 800 265 265, oppure inviando una raccomandata al gestore del Registro pubblico delle opposizioni.
Ma anche questa modalità non è sufficiente e per la verità non lo è mai stata: Troppe violazioni e aggiramenti del regolamento, scarsa verifica e controllo sulla correttezza della sua attuazione, anche a causa di collocazioni, il più delle volte, in terra straniera dei vari call center promozionali. La vera questione che si pone è ristabilire che, in cima al diritto all’informazione, in questo caso promozionale o semplicemente pubblicitario, sia il cittadino che esprime la sua libera volontà all’essere contattato con esplicita adesione. Pochi sanno che nel nostro Paese, prima del 2010, tale attuazione era praticata in questo modo e l’adesione a tale modalità veniva esplicitata con il simbolo della cornetta stampata a fianco del proprio numero negli elenchi telefonici. Ciò permetteva una positiva comunicazione tra produttori, comunicatori e cittadini. Tutto, poi, fu ribaltato. Ci si trovò nella situazione attuale e per restituire una parvenza di diritto del consumatore venne realizzato il Registro delle opposizioni che, non funzionando per svariati motivi, non si opponeva e non si oppone a quasi nulla. La vera opposizione, ricordo, la facemmo noi, come Associazione dei Consumatori, ma fu una battaglia persa contro chi aveva interesse a un mercato più che libero, sfrenato e sregolato, e che trovò purtroppo voti favorevoli in Parlamento.
Ma vi sono altre questioni che imporrebbero il cambio di queste norme e attuazioni: una è quella per cui oltre alla molestia si determinano rapporti incresciosi tra il cittadino cliente con l’operatore telefonico. In genere, sia chiaro, parliamo di lavoratori che compiono una attività francamente stressante e certo non ricambiati con ricchi emolumenti. L’altra questione, assai rilevante, è la caduta di una eventuale empatia, quindi controproducente per le imprese, degli stessi prodotti pubblicizzati.
Con queste motivazioni continueremo la nostra battaglia per contrastare la situazione e per restituire il fondamentale diritto dei cittadini alla richiesta di essere “importunati” per avere informazioni sulle pubblicità e le promozioni. In questo modo si avrà un confronto libero, scevro da ogni forzatura e quindi portatore di positive opportunità. Lo rivendichiamo per i cittadini, per i lavoratori coinvolti e anche per le stesse aziende produttrici. Per un mercato più chiaro e trasparente, insomma per il Paese.