“Stai tranquilla e serena perché io sono vicino a te”
Pubblichiamo una lunga testimonianza consegnata recentemente al santuario. Si tratta di una storia che avuto gli sviluppi negli ultimi mesi, fino alla positiva evoluzione che ha portato alla guarigione dell’interessata, che ha prodotto anche vari referti medici, a testimonianza dell’inspiegabile avvenuta guarigione
Mi chiamo Gabriella Marino, sono originaria di Tufillo (CH), ho 66 anni e vivo a Pescara. Al momento della mia nascita sono stata affidata da mia madre alla protezione di san Gabriele, nel momento in cui la statua del santo veniva portata in processione per le vie del paese. Per questo nella mia vita mi sono sempre affidata, e ho affidato i miei cari, al santo.
Il 1° ottobre 2009 subii un intervento di sostituzione della valvola aortica presso il Policlinico Gemelli di Roma. Dal mese di aprile 2020 ho iniziato ad avere forti disturbi di vario genere ed ero sempre senza forze. Nei mesi di luglio e agosto scorsi ho effettuato alcuni esami che hanno rivelato seri problemi alla mia valvola aortica.
Ma tale notizia, di per sé allarmante, non mi ha spaventata, in quanto la mattina del 9 agosto avevo fatto un sogno. Alcuni signori avevano bussato alla mia porta, dicevano di provenire da Isola del Gran Sasso e portavano in giro nelle case una statua di san Gabriele. Ho accolto anch’io la statua e ho riconosciuto in essa quella che si trova presso la nostra chiesa di Tufillo. Ho cominciato a pregare il rosario, insieme alla mia famiglia e ho chiesto al santo molte cose. A un certo punto ho appoggiato la mia mano sul braccio della statua e mi sono accorta che era viva. La statua si è voltata e mi ha detto: “Mi hai chiesto per tutti, per te non mi chiedi niente?”. Stupita, ho risposto: “Domani devo fare l’eco trans esofagea”. E san Gabriele mi ha assicurato: “Stai tranquilla e serena perché io sono vicino a te”.
A quel punto mi sono svegliata e ho raccontato il sogno ai miei familiari. Il 4 settembre ho mostrato i referti medici al cardiologo, il quale mi ha rappresentato immediatamente la gravità della diagnosi e mi ha sollecitato una visita cardiochirurgica. Mi sono subito recata al Policlinico Gemelli a Roma e il vice-primario di cardiochirurgia mi confermava la gravità e l’urgenza di un nuovo intervento valvolare. Il 18 settembre venivo contattata dal reparto di cardiologia del Gemelli perché avevano programmato il mio ricovero per il 23 settembre.
Ma la mattina di sabato 19 settembre ho sognato di nuovo san Gabriele. Eravamo a Pescara, nella chiesa dedicata al santo in via Rio Sparto, da me frequentata quotidianamente, anche perché per un periodo è stata la mia parrocchia. Al momento della comunione sono andata verso l’altare e davanti al tabernacolo, di spalle a me, c’era un chierico che ha preso la pisside e si è voltato per porgermela. Come si è voltato ho visto che era san Gabriele. Era di una bellezza indescrivibile, luminoso, raggiante e, venendo verso di me, mi sorrideva. Lui non mi ha rivolto parola, mi ha solo posato l’ostia sulle mani. In quel momento ho sentito dentro di me la sua voce che mi faceva capire di aver ottenuto la grazia. Mi sono svegliata e, tra le lacrime, ho raccontato tutto a mia figlia e mio marito che erano con me a Roma.
Nel corso della giornata mi sono resa conto che con il passare delle ore iniziavo a sentirmi bene. Da subito ho capito che Dio mi aveva guarita per intercessione di san Gabriele e che i medici avrebbero riscontrato la mia guarigione. E così è andata. Il 23 settembre sono stata ricoverata al Gemelli per la sostituzione della valvola aortica, ma gli esami diagnostici inconfutabilmente dimostrarono che non c’era più bisogno di nessuna operazione. In effetti il dottor Antonio Leone, che mi aveva esaminata, mi ha spiegato che il trombo riscontrato in effetti c’era, ma, inspiegabilmente e senza alcun tipo di farmacologia, non c’era più, né tantomeno si era spostato altrove.
A quel punto, commossa, gli ho chiesto se credeva nei miracoli e gli ho raccontato il sogno del 19 settembre. Lui mi ha confessato che era devoto di san Gabriele, visto che da bambino il padre lo portava spesso al santuario. Abbiamo quindi insieme lodato Dio e ringraziato san Gabriele per la grazia ottenuta.