Sospese le celebrazioni in santuario
«Evitare gli assembramenti».
È questa la parola d’ordine data per combattere il Covid-19, il terribile virus influenzale che nel giro di circa un mese ha infettato quasi 7000 italiani.
E per la lotta contro il nuovo coronavirus, il governo italiano, con il DPCM di ieri (https://bit.ly/332F41k), ha stabilito nuove misure restrittive tra cui la sospensione delle “cerimonie religiose”.
L’interpretazione fornita dal Governo alla Conferenza dei vescovi italiani (CEI), include tra le “cerimonie religiose” anche le Sante Messe. Per questo la conferenza episcopale che “in queste settimane ha fatto proprie, rilanciandole, le misure attraverso le quali il Governo è impegnato a contrastare la diffusione del coronavirus” ha deciso, non senza sofferenza, di sospendere le celebrazioni delle messe, nonostante il tempo forte della quaresima, per “fare, anche in questo frangente, la propria parte per contribuire alla tutela della salute pubblica” (https://bit.ly/2TACTzd).
D’altra parte l’esempio è venuto direttamente da papa Francesco. Il pontefice, infatti, non solo – per evitare assembramenti in piazza san Pietro – ha pregato l’angelus in diretta streaming dalla biblioteca vaticana, piuttosto che dalla finestra del palazzo apostolico, ma ha ordinato che da oggi le celebrazioni eucaristiche in Santa Marta siano trasmesse in diretta televisiva. Un modo del pontefice di essere “il pastore in odore di pecore” che si serve della tecnica per colmare le distanze.
In questo spirito anche il santuario di San Gabriele, in accordo con il vescovo diocesano, sospende le celebrazioni pubbliche fino a venerdì 3 aprile. Resterà tuttavia aperto per la preghiera personale, per le benedizioni e per le confessioni.
Intanto la comunità passionista intanto si unisce in accorata preghiera perché il Signore, per l’intercessione di San Gabriele dell’Addolorata e la preghiera di tutti noi, preservi i sani, guarisca gli infermi e sostenga chi opera per la salute di tutti.