SONO TENTATA DALLO SPIRITISMO

Salve, mi chiamo Valentina e ho 21 anni. Vorrei sapere da lei se un credente commette peccato partecipando a una seduta spiritica? Ho alcune amiche che lo hanno fatto e vogliono convincermi a partecipare. Dicono che attraverso questa esperienza è possibile accertare la presenza di Dio. Io sono molto religiosa e non vorrei macchiarmi di un peccato grave. Nello stesso tempo, però, confesso di essere fortemente “tentata”.

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Il catechismo della chiesa cattolica (CCC) quando passa in rassegna i dieci comandamenti tra i comportamenti contrari al primo “Io sono il Signore Dio tuo” dice che “Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che a torto si ritiene che ‘svelino’ l’avvenire. La consultazione degli oroscopi, l’astrologia, la chiromanzia, l’interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza, il ricorso ai medium manifestano una volontà di dominio sul tempo, sulla storia e infine sugli uomini e insieme un desiderio di rendersi propizie le potenze nascoste. Sono in contraddizione con l’onore e il rispetto, congiunto a timore amante, che dobbiamo a Dio solo.(n. 2116)”.

                Da Wikipedia: La comunità scientifica ritiene che tutti questi fenomeni abbiano spiegazioni naturali, come l’autosuggestione collettiva, o la pura e semplice frode, che è stata talvolta dimostrata anche da parte di medium famosi…

Il famoso prestigiatore Harry Houdini partecipò a diverse sedute spiritiche per cercare di entrare in contatto con la madre morta. Avendo scoperto alcuni trucchi, grazie alla sua conoscenza delle tecniche di illusionismo, decise di mettere alla prova sistematicamente i medium della sua epoca, sconfessandoli pubblicamente. La sua sfida ai medium continuò anche dopo la morte, perché lasciò alla moglie una frase segreta di dieci parole che i medium avrebbero dovuto ripetere come prova d’essere entrati in contatto con lui. Sebbene numerosi medium affermassero di aver parlato con Houdini, nessuno di loro trovò la frase segreta”.

Capisco, la tua curiosità. Fa parte dell’esplorazione del mondo, del brivido del mistero e magari del gusto del proibito. C’è gente veramente convinta di avere contatti con l’aldilà. Molti ne sentono un bisogno estremo per rassicurarsi di fronte ad una perdita insopportabile. Ma sappiamo anche come è complesso l’uomo nelle sue facoltà potenziali, consapevoli ed inconsce, e a quante ombre si da corpo quando uno è preso dall’angoscia, dalla paura, dal dolore.

Però fermati un istante e pensa: possibile che Dio si riveli attraverso questi “mezzucci”? E i nostri defunti,  nell’aldilà, hanno proprio una gran voglia di parlare con noi in un modo tanto strano? E in queste avventure del soprannaturale non c’è il rischio di incontrare qualche altro che della menzogna è il grande autore?

D’altra parte, se sei credente non hai bisogno di questi mezzucci per accertare la presenza di Dio. Sai dove rivolgerti e a chi affidarti.

Insomma vero o non vero è bene starne alla larga per non dare spazio agli aspetti della nostra personalità che potrebbero divenire incontrollabili, per non dare spazio allo spirito di menzogna e agli imbroglioni del soprannaturale.

Il credente si affida  a colui che può realizzarlo in pienezza mentre lo spiritista vuole conoscere e addomesticare l’aldilà a proprio vantaggio. In questo secondo caso allora si è creduloni e anche un po’ idolatri.