SOLIDARIETÀ CULTURALE

Abbiamo parlato molte volte di solidarietà, e sappiamo di quanto realmente ve ne sia bisogno. Ne abbiamo parlato in termini di aiuti economici per aiutare chi ne ha bisogno, chi è in povertà, chi è indigente. Ne abbiamo parlato anche rispetto a bisogni non materiali, quali l’accompagnamento, la vicinanza, il conforto per contrastare l’isolamento e la solitudine, soprattutto delle persone anziane. Ne abbiamo parlato quando il nostro Paese, ahimè, era sottoposto a eventi catastrofici quali alluvioni, frane e terremoti.

Ma oggi vorrei parlare di una solidarietà tutta particolare caratterizzata da un rapporto non strettamente diretto con le persone. L’idea mi è venuta in mente notando una sconsolata cabina telefonica: non serviva solo per telefonare, anche se ovviamente ne era l’utilizzo principale. Infatti alcune volte, quando la loro presenza era molto più vasta nel territorio, all’interno si potevano trovare libri dimenticati dalle persone e quindi utilizzati da altri… Un piccolo “scambio” che si fermava, però, a un singolo nucleo familiare.

Ecco, la “solidarietà culturale”, è quella di poter donare gratuitamente libri che in alcune abitazioni hanno la funzione di decoro o, se già letti, rimangono inutilizzati. Perché, allora, non posizionarli ad esempio nell’androne dei condomini, nei centri anziani, nei mercati rionali? Basta una piccola scaffalatura dove posizionare i libri che possono essere utilizzati gratuitamente da chi non può permettersi di acquistarli o da chi vuole scambiarli con altri.

Credo sarebbe non solo un messaggio per aumentare la propria conoscenza e cultura, ma anche per spingere le persone alla lettura. Non dimentichiamo, infatti, che il nostro Paese si colloca ai livelli più bassi nella media europea per libri letti. Sarebbe un’iniziativa che tra l’altro, a mio avviso, non avrebbe un effetto economico negativo nei confronti di librai e editori. Infatti se si riuscisse ad aumentare la possibilità di lettura nelle nostre famiglie, nei nostri giovani e nei nostri ragazzi, non solo si avrebbe un salto qualitativo nella conoscenza e nella cultura in generale ma s’incentiverebbe, cosa assolutamente sicura, l’acquisto di libri.

Questo tipo di solidarietà non ha come fine il solo scambio interpersonale, ma come dicevamo anche una crescita culturale dell’intero Paese i cui effetti positivi migliorerebbero la convivenza sociale..