SESSUALITÀ E AMORE CONIUGALE

La sessualità è un dono di Dio che va gestito dall’essere umano in piena libertà. Nel matrimonio tutto ciò è caratterizzato dall’amore coniugale e dall’apertura alla vita. La vocazione di trasmettere la vita può avvenire in piena libertà? Lettera firmata

Le finalità del matrimonio sono principalmente due: l’amore coniugale e la vita da donare. Vengono, cioè, associate l’amore e la procreazione. L’amore, colonna e fondamento della vita coniugale, è essenzialmente aperto alla vita da donare. La procreazione presuppone ed è frutto dell’amore totale degli sposi.

L’insegnamento della Chiesa, alla luce dell’insegnamento della Sacra Scrittura, ripropone, soprattutto oggi, la sessualità in positivo. La vita sessuale tra coniugi manifesta l’amore sponsale e soprattutto l’amore di Cristo per la Chiesa.

Riconoscere che la sessualità è un bene e un valore non significa che ogni modalità di viverla sia moralmente buona o che tutto sia questione di buone o cattive intenzioni.

In ogni ambito dell’agire umano il carattere morale del comportamento non dipende solo dalla sincera intenzione e dalla bontà dei motivi, ma va determinato da criteri oggettivi del bene e del male.

Rispettare “le leggi del processo generativo significa riconoscersi non arbitri delle sorgenti della vita umana, ma piuttosto ministri del disegno stabilito dal Creatore. Infatti, come sul suo corpo in generale l’uomo non ha un dominio illimitato, così non lo ha, con particolare ragione, sulle sue facoltà generative in quanto tali, a motivo della loro ordinazione intrinseca a suscitare la vita, di cui Dio è principio” (HV n. 13).

In breve, la contraccezione artificiale è oggettivamente illecita perché separa arbitrariamente la sessualità dalla procreazione e rivendica di poter interferire sulle sorgenti stesse della vita.

Tuttavia ogni atto sessuale coniugale deve essere espressione di amore, ma la trasmissione della vita deve avvenire con prudenza e, insieme, con generosità, mai con leggerezza e con l’affidarsi al caso.