Se non ora, quando?
Per nostra fortuna ancora (e speriamo non ci si debba ricredere, non fosse altro perché abbiamo già dato in questo senso) non si registrano situazioni come quella che ha visto travolta la giunta regionale del Lazio. La giunta Polverini è stata spazzata via dallo scandalo delle appropriazione del denaro pubblico destinato ai partiti. Ma anche lo sperpero del denaro pubblico per il funzionamento duale e quindi farraginoso dell’istituzione regionale non è da considerare propriamente ragionevole in un contesto dove la stragrande maggioranza dei cittadini è stata chiamata a dare un contributo per il risanamento delle finanze dello stato.
“Una storia arcaica che non può essere alterata”, ha commentato con una saggia visione politica il presidente Chiodi che pure ritiene auspicabile “una ulteriore costrizione delle attuali figure istituzionali”. Saggia ma, mi permetto di osservare, conservatrice.
Se non ora quando? Se non approfittiamo adesso del momento in cui tutto viene rimesso in discussione: il numero dei consiglieri regionali, quelle delle commissioni, degli indennizzi, prebende e privilegi vari ai politici. Se non approfittiamo ora che i cittadini ne hanno piene le tasche di finanziare un sistema fiscale tra i più cari d’Europa e del mondo per far fronte alle esigenze dello stato sociale. Se non ora, quando rimuovere quelle scorie campanilistiche che hanno prodotto tanti più guasti che vantaggi territoriali alla nostra regione?