SE CI SEI BATTI UN COLPO…
IN ITALIA NEGLI ULTIMI SETTE ANNI SONO STATI OGGETTO DI ATTENZIONE PARTICOLARE BEN 83 CASI. NEGLI ARCHIVI RISERVATI DELL’AERONAUTICA FINISCONO GLI AVVISTAMENTI PIÙ QUALIFICATI DI OGGETTI VOLANTI NON IDENTIFICATI, IN GENERE QUELLI PROVENIENTI DA TESTIMONI CHE HANNO DENUNCIATO IL FATTO AI CARABINIERI E COMPILATO UN MODULO MOLTO CIRCOSTANZIATO Al di là delle stelle chissà cosa c’è / forse un mondo diverso per chi…»: è l’incipit di Sentimento, una celebre canzone di Patty Pravo. Che mondo si nasconde nell’immensa galassia? Siamo soli o c’è qualcun altro? Sono secoli che l’uomo si pone questa domanda, è andato sulla luna, ha esplorato Marte senza incontrare nessuno, e ci sono uomini che sono certi di avere trovato la risposta. Ci sono gli alieni, popolo molto più sviluppato del nostro. Una volta venivano chiamati marziani, viaggiano nello spazio a bordo di Ufo, acronimo inglese di oggetti non identificati. A volte ci vengono a trovare, ma poi scappano via, non si fermano. Forse perché siamo troppo indietro. Chi ha avuto la ventura di venire a contatto con questi esseri li ha descritti piccoli e con la pelle verdastra, simili al celebre personaggio cinematografico di ET. Altri hanno raccontato di esseri alti almeno tre metri, con gambe nodose, braccia lunghe, testa ovaloide e occhi di azzurro acceso. Insomma, due descrizioni totalmente opposte.
Già questo indurrebbe a un’osservazione: ma davvero esistono? E quanti altri mondi vi sono, dato che le fattezze sono così dissimili, come molto diverse sono le descrizione delle “navi spaziali” che usano per gironzolare nel cosmo (ma il pieno, verrebbe da chiedersi, dove lo fanno? e quante migliaia di chilometri ci fanno con un litro?). A mente fresca, si può riflettere anche sulla normalità delle condizioni fisiche di coloro che sostengono di averli visti. Forse qualcuno, a sera, tornando a casa, deve avere avuto qualche visione dopo aver preso troppa confidenza con la bottiglia, ma molti altri sono davvero sani e le loro visioni sono state catalogate con cura nientemeno che dall’Aero-nautica militare, “Reparto generale sicurezza”.
Da poco alcuni faldoni sono stati declassificati. Così si è appreso che in Italia negli ultimi 7 anni sono stati oggetto di attenzione particolare ben 83 casi, mentre un numero di molto superiore è stato scartato subito. Negli archivi riservati dell’Aeronautica finiscono gli avvistamenti più qualificati di Oggetti volanti non identificati (Ovni), in genere quelli provenienti da testimoni che hanno denunciato il fatto ai carabinieri e compilato un modulo molto circostanziato che viene inoltrato all’Aeronautica militare la quale avvia un’indagine tecnica. Se l’oggetto misterioso non è un pallone sonda, un aeroplano tracciato dai radar o, comunque, un fenomeno noto, allora a tutti gli effetti viene classificato come Ovni, un Ufo, appunto. Il che non vuol dire, naturalmente, che gli alieni sono tra noi: “Significa solo che non è stato possibile individuare una giustificazione tecnica o naturale di quel fatto”, spiegano all’Aeronautica, precisando che non è compito loro esprimersi sull’attendibilità dell’avvistamento.
Così abbiamo scoperto che una variegata rappresentanza del genere umano – uomini, donne, bambini, operai, studenti, impiegati, addirittura professori universitari, piloti dell’aviazione civile eccetera, eccetera – ha visto navicelle luminose simili a barche di pescatori, oppure a palle ovali come quelle del rugby, ma più schiacciate. Prima di atterrare lanciano fasci di luce per illuminare il suolo. Poi gli alieni aprono il portellone, scendono, si fanno una camminata, incontrano qualcuno, ma non riescono a farsi capire perché, nonostante provengano da una civiltà molto più avanzata della nostra, forse hanno poca inclinazione ad apprendere le lingue straniere, come fanno i comuni mortali quando devono andare all’estero. Da Atri, San Giorgio Albanese, Soncino, Spino d’Adda, Roma, Rotondi, Alfedena, Genova e compagnia bella, tra nord e sud, isole comprese, sono molti coloro che giurano di aver visto queste navicelle, anche a gruppi, volare sulle nostre teste, atterrare, sfiorarci e poi andare via.
Non sappiamo cosa ci sia al di là delle stelle, è una questione di fede. Ma crediamo che nell’aldilà – cosa sostanzialmente diversa – ci sia il paradiso.