Il santo rosario ci fa da compagnia in questo mese di ottobre. È una preghiera-meditazione: attraverso i misteri passiamo in rassegna, non solo la vita di Maria con Gesù, ma entriamo nel vivo dei momenti principali della vita di Gesù, nostro maestro e Signore, dall’annunciazione alla sua ascensione al cielo. È un modo di conoscere meglio la sua vita e i suoi sentimenti, attraverso gli occhi e il cuore di sua madre. Chi meglio di lei l’ha conosciuto e amato? Il santo rosario, per fortuna, ancora oggi è una preghiera-contemplazione nella vita di tanti, singoli credenti e famiglie unite. Ricordo come un giorno, in seguito alla visita che Giovanni Paolo II fece alla Sacra di San Michele, vicino a Torino e servita dai padri rosminiani, miei confratelli, non potendo scendere in pianura con altri mezzi, lo accompagnai in macchina, fino al paese sottostante dove lo attendeva l’elicottero. Con estrema semplicità approfittò dell’occasione per prendere tra le mani la corona del santo rosario, chiedendomi se potevo recitarlo con lui. Quanta devozione e quanta intensità percepii in quel suo sgranare la corona. Un grande testimone, Giovanni Paolo II, della devozione a Maria. Mi colpì la sua capacità di estraniarsi da quanto accadeva attorno a lui. Il suo pregare il rosario lo si percepiva davvero come un dialogo filiale con Maria e Gesù. E dovrebbe essere così anche per noi. È bello offrire a voi quanto disse Paolo VI: “La consolazione maggiore, figli carissimi, voi ce la procurate con la vostra fedeltà alla preghiera, il rosario. Noi vogliamo notare i caratteri di questa preghiera: essa è una preghiera ordinata, disciplinata, organizzata; non è irregolare, intermittente, disordinata, no; ma segue un filo, segue un disegno, segue una linea; ha una forma distinta, ha uno scopo determinato, ha soprattutto uno spirito di vera pietà che la sostiene, è l’anima. È una preghiera saggia e viva. Poi: il rosario è una preghiera collettiva; essa impegna molti a pregare insieme; non è una voce solitaria, ovvero un insieme di preghiere staccate una dall’altra; è un coro, è un’armonia… E ancora: il rosario è un’educazione alla pietà religiosa, più semplice e più popolare e al tempo stesso più seria e più autentica insegna a unire l’orazione con le azioni comuni della giornata, santifica le vostre amicizie e le vostre occupazioni, vi abitua a unire le parole della preghiera al pensiero, alla riflessione sui misteri del rosario; e questi, che si presentano come quadri, come scene, come racconti, l’uno dopo l’altro, e ricordano un po’ l’incantesimo delle sequenze cinematografiche, per voi tanto interessanti, vi portano alla visione fantastica dei fatti, ricordati dai misteri, alla storia della vita di Gesù e di Maria, e alla comprensione delle più alte verità della nostra religione, l’incarnazione del Signore, la sua redenzione, e la vita cristiana, presente e futura. È una scala il rosario; e voi la salite insieme, adagio adagio, andando in su, incontro alla Madonna, che vuol dire incontro a Gesù. Perché anche questo è uno dei caratteri del rosario, ed è il più importante e il più bello di tutti: e cioè, il rosario è una devozione che, attraverso la Ma-donna, ci porta a Cristo. È Gesù Cristo il temine di questa lunga e ripetuta invocazione a Maria. Si parla a Maria per arrivare a Gesù. Ella lo ha portato al mondo. Ella è la madre del Signore. Ella ci introduce a lui, se noi siamo devoti a lei. La vostra pietà educa la vostra anima alla sensibilità religiosa, vi prepara alla vita, vi rende perseveranti nel bene, vi fa amici nella fede, e nella formazione spirituale, serve di esempio agli altri! Quante belle cose! E ve ne sono altre: chi sa quante grazie ottiene codesta preghiera associata! Grazie per voi, grazie per le vostre famiglie, grazie per le vostre scuole, grazie per le vostre città. E poi ancora! Perché l’efficacia della vostra preghiera, si allarga, come i cerchi dell’acqua mossa in un punto. Voi potete arrivare a confortare col vostro rosario i malati, a salvare i moribondi, a convertire i peccatori, ad aiutare i missionari, a liberare le anime del purgatorio! Diventate, col vostro rosario, dei benefattori di tutti” (10 maggio 1964). Papa Francesco, parlando del rosario pregato e di Maria ha detto che la Vergine è “la donna dell’ascolto, della decisione, dell’azione”. Da lei dobbiamo imparare a vivere tesi verso Gesù. Egli ha poi anche affermato: “A volte noi ci fermiamo all’ascolto, alla riflessione su ciò che dovremmo fare, forse abbiamo anche chiara la decisione che dobbiamo prendere, ma non facciamo il passaggio all’azione. E soprattutto non mettiamo in gioco noi stessi muovendoci in fretta verso gli altri per portare loro il nostro aiuto, la nostra comprensione, la nostra carità; per portare anche noi, come Maria, ciò che abbiamo di più prezioso e che abbiamo ricevuto, Gesù e il suo vangelo, con la parola e soprattutto con la testimonianza concreta del nostro agire”.
SCUOLA DI FEDE CON MARIA: IL SANTO ROSARIO
