SAN GABRIELE A VARSAVIA

UN NUOVO SANTUARIO DEDICATO AL SANTO DEL SORRISO STA NASCENDO NELLA CAPITALE POLACCA

Varsavia, la capitale della Polonia, è una città vibrante, antica e moderna insieme. Il centro storico, rimesso completamente a nuovo, è pieno di vita e sorgono nuovi quartieri con moderne architetture e funzionali infrastrutture e servizi. La città è anche la capitale culturale del Paese con almeno 70 tra università e accademie e oltre 200 mila studenti. Conta circa 3 milioni di abitanti, è pulita, ben tenuta, rarissimi i graffiti. L’impressione è che i cittadini amino molto la loro città.

A nordest della città si estende il vasto quartiere chiamato Białołęka. È una nuova zona soprattutto residenziale, abitata prevalentemente da nuove famiglie. Qui sorge la chiesa parrocchiale dedicata a san Gabriele dell’Addolorata e ai giovani santi. Sì, questo è il nome ufficiale. Il vescovo Henryk Hoser affidando nel 2009 la parrocchia ai passionisti esprimeva il desiderio che diventasse il santuario di San Gabriele in terra polacca.

La parrocchia non è grandissima, circa 8 mila fedeli, ma cresce di alcune centinaia di fedeli ogni anno, man mano che soprattutto giovani coppie prendono dimora nel quartiere. È servita da tre sacerdoti passionisti: padre Przemysław Śliwiński, il parroco, e i due viceparroci Piotr Sułkowski e Jerzy Słowikowski.

La chiesa in muratura è grande, ma praticamente ancora in fase di completamento, tuttavia già funzionale. Anche l’arredamento è essenziale. Alle pareti pendono, a mo’ di lesene, grandi striscioni verticali che riportano l’immagine e i pensieri del santo. Dà un po’ il senso di vuoto, ma se vi entri durante una delle messe domenicali, soprattutto quella delle 11, dedicate ai bambini, il senso di vuoto scompare perché la chiesa è gremita di fedeli e risuona di canti e preghiere. Anche per esigenze economiche l’attenzione ora è concentrata più che sulla chiesa fatta di cemento e mattoni sulla costruzione della chiesa fatta di persone, che è la vera Chiesa. L’attività pastorale è molto intensa: 6 messe domenicali, lo scorso anno 350 bambini della prima comunione, oltre 90 battesimi, 2 funerali. Il gruppo dei Boyscout porta il nome di san Gabriele. Buona la frequenza dei parrocchiani. La pastorale ha una forte impronta passionista.

La liturgia è molto curata, partecipata e in gran parte cantata, sia dalla parte del sacerdote che dei fedeli. È così in tutta la Polonia, roba da far morire d’invidia la “patria del bel canto” che sarebbe l’Italia. Quasi tutte le parrocchie hanno organisti professionali, con un diploma specifico che comporta non solo la conoscenza della musica ma anche della liturgia. In quasi tutte le chiese ci sono grandi schermi sui quali sono proiettati le parole dei canti e le parti della liturgia.

Sull’abside della chiesa spiccano due striscioni verticali che riportano in grandi medaglioni ovali le immagini di alcuni santi giovani (tra cui santa Maria Goretti, santa Gemma Galgani, san Domenico Savio, eccetera). Al centro dell’abside c’era una grande immagine in stampa di san Gabriele dell’Addolo-rata. Da domenica 25 febbraio quell’immagine è scomparsa e vi figura una grande statua di san Gabriele scolpita in legno a grandezza naturale (170 cm + 10 cm di piedistallo). La statua è stata donata dall’amministrazione dell’Eco di san Gabriele alla chiesa che è già il primo santuario di san Gabriele in Polonia. È stata esposta per la prima volta il 25 febbraio perché domenica i fedeli sono più numerosi. Amore a prima vista. La benedizione e inaugurazione ufficiale però si è tenuta lo scorso martedì 27 febbraio, festa liturgica del santo, anche se ci si aspettava un afflusso minore di fedeli in quanto giornata lavorativa. Presiedeva l’Eucarestia delle 18,00 il superiore provinciale della Polonia, padre Łukasz Andrzejewski insieme ad altri sacerdoti passionisti. Dall’Italia era giunto il direttore dell’Eco di san Gabriele, che ha pronunciato la omelia e, al termine della messa ha benedetto la statua.

I parrocchiani sono affezionati a san Gabriele il “santo del sorriso”, così salutato fuori dalla chiesa con un grande striscione. La festa del santo si celebra ogni anno il 27 febbraio. Ma poiché può capitare che in quella data vi sia una temperatura anche di 10° sotto zero, la festa più solenne, più partecipata è rinviata a settembre quando il clima permette una vera festa di popolo in chiesa e fuori.