RISPARMI E TRASPORTI

By Rosario Trefiletti
Pubblicato il 1 Novembre 2022

Proprio perché siamo iscritti al partito dei pessimisti in tema ecologico, come abbiamo sempre affermato e pubblicizzato, non ci stancheremo mai di affermare come questa problematica debba assumere maggiore consapevolezza in tutti noi, sia sul versante delle attività e responsabilità di governo, sia sul versante dei comportamenti individuali. Gli ultimi e recenti fatti che sono accaduti nel nostro Paese lo dimostrano chiaramente.

Non è accettabile, volendo fare un esempio clamoroso, che un bene preziosissimo come l’acqua venga a mancare producendo siccità, con tutte le ricadute del caso oppure produca, quando eccessiva, disastri come alluvioni distruzioni e morti come recentemente nella nostra amata regione marchigiana. È una tipica contraddizione che la dice lunga sulle nostre deficienze e sulle nostre inefficienze: una perfetta sinergia negativa tra effetto serra e trascuratezza nella difesa del territorio.

Si tratta, perciò, di mettere in moto in tempi più rapidi possibili iniziative di massicci investimenti, anche attraverso i fondi del Pnrr, su un nuovo modello di sviluppo attraverso una transizione ecologica. Il tutto basato su realizzazione di impianti che producano energie alternative quali il solare, l’eolico e l’idroelettrico. E poi importanti progetti di innovazione e ricerca funzionale a nuovi sistemi e filiere produttive, una politica della manutenzione, dell’aggiustamento, del recupero ed eliminazione degli sprechi e degli eccessi di utilizzo e consumo. Basato, non lo diciamo da ora, anche su tutte le questioni inerenti la mobilità delle persone e cioè ristrutturando, riorganizzando e implementando il trasporto pubblico con l’ampliamento della rete infrastrutturale, sia su rotaia che su gomma, abbattendo così fortemente l’utilizzo individuale dei mezzi di locomozione. Attuando tutto ciò, si potrebbe pensare anche al blocco delle auto nei giorni festivi non solo a causa della produzione e presenza delle polveri sottili negli agglomerati urbani così tossici alla salute, ma anche per scoprire o riscoprire il proprio tessuto urbano.

Continuiamo inoltre a cercare di essere più parchi nel consumo energetico, questo sempre e comunque al di là della situazione emergenziale in cui il Paese si ritrova. Su quest’ultimo versante molto si può fare individualmente attraverso i consigli che sono stati pubblicizzati da tempo e che ora sono norme e regolamenti, imposti giustamente dalle istituzioni, per affrontare la crisi energetica in atto e per abbattere i conseguenti alti costi che stiamo verificando attraverso le bollette giunte alle famiglie e all’intero sistema produttivo.

Vorremmo su quest’ultimo versante dare un ulteriore consiglio, che probabilmente farà sorridere, ma che mostra una notevole importanza.

Non adoperate di questi tempi attrezzature domestiche che funzionano con il riscaldamento di resistenze attraverso le quali passa una importante quantità di corrente elettrica, e cioè forni , fornetti e quant’altro ma soprattutto quell’operazione domestica utilizzata per la stiratura degli indumenti e della biancheria. Il riferimento è all’utilizzo del ferro da stiro, che comporta per questo servizio un consumo molto forte di elettricità. È meglio utilizzare una polo al posto della camicia o dormire in lenzuola non stirate. Così operando certamente ci sarà qualche camicia sgualcita in più, ma qualche affaticamento in meno delle nostre dolci metà che certamente ci regaleranno un sorriso nella convivenza quotidiana.

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