Risaniamo la terra
Restore Our Earth (Risaniamo la nostra terra). È questo il titolo della 51a Giornata Mondiale della Terra che si celebra oggi.
Istituita dalle Nazioni Unite nel 1970, questa giornata è stata consacrata all’impegno per la tutela del pianeta e, dopo anni di gelo, torna finalmente a rappresentare una occasione di cooperazione delle grandi potenze mondiali per il bene comune.
Sarà il presidente USA Joe Biden ad aprire i lavori e a chiedere ai partecipanti gli impegni per il contenimento del riscaldamento globale.
Prendendo a riferimento le emissioni del 2005 (l’anno del trattato di Parigi), gli USA si impegneranno a ridurre le emissioni del 50% entro il 2030, l’Europa del 55% entro lo stesso anno. Al summit parteciperanno anche il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi, il Papa e il presidente cinese Xi Jinping.
Ovviamente, la cura del pianeta non può e non deve coinvolgere solo i grandi della terra. Di fronte a un’opera di tale importanza, infatti, ciascuno dovrebbe sentirsi coinvolto: non si tratta di avere il celebre pollice verde, ma di tutelare quella che papa Francesco, nella enciclica Laudato Sì, definisce la “casa comune”. Per avere una prova di quanto ciascuno incida sul benessere del pianeta, basti pensare a quanto rapidamente esso abbia reagito (lo abbiamo constatato anche nelle città italiane) riducendo il grado di inquinamento durante il lockdown e risalendo rapidamente a valori di guardia ai primi cenni di ripresa delle attività.
Intanto in Abruzzo la Giornata Mondiale della Terra sarà segnata da una cerimonia che, riconoscendo le caratteristiche peculiari dal punto di vista geologico e della biodiversità, vedrà il Parco Nazionale della Maiella diventare “Maiella Geopark” dell’Unesco (la cerimonia può essere seguita, a partire dalle ore 14, sul sul canale YouTube del Global Geoparks Network: https://bit.ly/3dHlIpA).