RIPARTIRE DALLA FAMIGLIA

La chiamano famiglia tradizionale, ma, pur con tutti i limiti, non esiste un modello alternativo migliore per far nascere, crescere ed educare i figli. Se la famiglia è solida è forte anche la società. Per questo prendersi cura delle famiglie è il modo migliore per il risanamento sociale ed economico della società.

è bastato uno spot pubblicitario, una bimba che con un innocente trucco tenta di far tornare insieme mamma e papà separati, per scatenare, soprattutto sui social, un acceso dibattito sulla famiglia. Segno che la famiglia è un nervo scoperto in Italia. Molte le reazioni negative allo spot perché considerato sostenitore di un tipo di famiglia tradizionale. È strano dover chiamare “tradizionale”, quasi fosse un vecchio arnese inutile, la famiglia composta da mamma e papà in stabilità coniugale con i figli, perché non si vede quale altro modo migliore ci sia per far nascere, crescere ed educare i figli. Certo non tutte le famiglie cosiddette tradizionali sono idilliache, ma il fallimento di molte di esse non giustifica il considerarle tutte una forma superata, anche perché i modelli alternativi non sembrano migliorare la situazione, anzi spesso pare che della famiglia tradizionale abbiano più i difetti che i pregi.

Sociologi e psicologi attribuiscono il fallimento di molti matrimoni all’affermarsi di una cultura individualistica che fa prevalere l’io sul noi, l’individuo sulla società. L’io diviene il vero padrone anche nel matrimonio e nella famiglia, per cui i coniugi pensano al partner in funzione di se stessi, della propria realizzazione personale piuttosto che come un “noi” per costruire insieme un futuro. Ne segue che in una società come questa si preferisce la coabitazione al matrimonio, l’indipendenza individuale alla dipendenza reciproca. La famiglia più che “cellula base della società” è diventata “cellula base per l’individuo”.

Le società occidentali sono a “basso tasso di familiarità”, cioè hanno poca propensione a metter su famiglia. Con sorpresa, in Inghilterra nel 2018 è nato il Ministero della Solitudine non tanto per venire incontro ai problemi affettivi delle persone sole, quanto perché un gran numero di solitari ha un peso sociale ed economico. In Italia una famiglia su tre è composta da una sola persona (oltre 8 milioni di single, separati, vedovi, mai sposati). Nonostante tutto, se chiedi a un giovane qual è il suo ideale di famiglia la risposta della maggioranza corrisponde ai canoni della cosiddetta famiglia tradizionale.

La Costituzione italiana afferma: “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio” (Art. 29). Come prima struttura sociale, la famiglia è il luogo della sicurezza, del rifugio, del sostegno per la propria vita, il vero cuscinetto sociale contro ogni crisi. È l’ambiente in cui si impara a conciliare diritti e doveri, la libertà propria e il rispetto dell’altro; essa è il luogo naturale per il dialogo e il confronto e anche di partecipazione e condivisione di gioie, problemi ed interessi personali. È nella famiglia che ci si sente accolti per come siamo, s’impara il dialogo intergenerazionale, il rispetto per i malati e i deboli.

Per fortuna l’economia si è accorta del valore sociale ed economico della famiglia tradizionale. L’economista Melissa Kearney in the The Two-Parent Privilege sostiene che bisogna “ripristinare e promuovere la norma di una casa con due genitori per i bimbi” perché la crisi dell’istituto del matrimonio ha creato gravi guai sociali ed economici. La famiglia infatti è la cellula fondamentale della società, è un bene, un capitale sociale primario, una risorsa non un peso per la società. Lo Stato dovrebbe prendere atto che il vero risanamento economico e sociale passa attraverso il prendersi cura della famiglia. Infatti se è forte la famiglia anche la società è forte. In Italia la famiglia dà molto, riceve poco. Sì, ripartire dalla famiglia è la soluzione.

Per i cristiani la famiglia è una piccola chiesa: quanto più è salda la famiglia tanto più solida è anche la Chiesa. “Ogni famiglia è sempre una luce, per quanto fioca, nel buio del mondo” (Papa Francesco).