il culto di san Gabriele in Polonia
Prima dell’arrivo dei passionisti, parliamo del 1923, la figura di san Gabriele non era molto conosciuta in Polonia. Dopo l’insediamento dei primi religiosi, invece, la cosa è cambiata. Pian piano, infatti, iniziarono a circolare libri e immaginette di santi e beati della congregazione e quindi anche di san Gabriele. Naturalmente anche il contenuto delle prediche aveva come riferimento la vita esemplare dei confratelli di san Paolo della Croce, fondatore della congregazione della Passione di Gesù Cristo. Nei conventi, luoghi dell’amore cristiano e del rinnovamento del cammino di formazione, il culto per san Gabriele era ormai presente. La vita del santo, semplice ma nello stesso tempo straordinaria, era mostrata ad esempio a novizi e chierici. Così negli anni 70, a Varsavia, i passionisti istituirono un seminario dedicato proprio a san Gabriele dell’Addolorata. Il convento, però, non aveva una chiesa dove promuovere il culto del santo. Questo sino all’avvento, nel 2008, di Henryk Hoser nominato arcivescovo della diocesi di Varsavia-Praga da papa Benedetto XVI e, l’anno dopo, consultore della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli. Durante la sua permanenza in Italia, infatti, mentre da Roma raggiungeva il santuario della Santa Casa di Loreto, nelle Marche, per chiedere alla Madonna di assisterlo nello svolgimento del doppio e delicato incarico, uscendo dal traforo del Gran Sasso aveva ammirato, dai viadotti dell’autostrada, la maestosità del santuario di San Gabriele. Chiese allora al suo autista di fare una piccola variazione di percorso, trovando l’ospitalità dei passionisti del luogo. Qui conobbe da vicino la magnifica storia di quel giovane passionista innamorato di Dio e della Madonna e nello stesso tempo toccò con mano anche la straordinaria devozione che, nel giro di pochi anni, era riuscita a far sussultare i cuori di tanti fedeli sparsi nel mondo. A colpirlo fu lo speciale feeling tra il santo e i giovani, fortemente catturati dalla modernità del suo messaggio che invita a ricercare la pienezza della vita attraverso l’amore a Dio e al prossimo. Un incontro, dunque, quello con san Gabriele e il santuario appoggiato alle pendici del Gran Sasso, che lasciò il segno nel cuore dell’arcivescovo Hoser. Infatti, una volta tornato in Polonia, lanciò la proposta di realizzare un santuario a Varsavia dedicato al giovane santo passionista. In pratica un luogo dove mostrare il suo esempio e diffondere il suo messaggio e quello di altri giovani santi. Ed eccoci così al 26 agosto 2009, Festa della Madonna di Częstochowa, giorno in cui ai passionisti presenti in Polonia fu affidata la cura pastorale della parrocchia di San Matteo apostolo ed evangelista, situata a Białołęka, una frazione di Varsavia. Successivamente, grazie all’aiuto dei confratelli italiani, nella piccola cappella furono collocate le reliquie di san Gabriele e di altri giovani santi (il santuario ne accoglie più di 20).
La parrocchia, giovane proprio come san Gabriele, col passare del tempo è diventata sempre più numerosa contando un gran numero di famiglie giovani con bambini. La crescita di questo borgo, situato nella parte settentrionale di Varsavia, ha portato dunque alla necessità di costruire una nuova chiesa-santuario. Così, trascorsi i tempi burocratici e di progettazione, il 21 settembre 2014 (giorno della consacrazione del santuario situato a Isola del Gran Sasso) l’arcivescovo Hoser benedisse la pietra triangolare della nova chiesa. Un anno prima, però, era venuto a mancare improvvisamente padre Mariusz Ratajczyk, primo superiore della comunità passionista. A continuare il suo prezioso lavoro, dunque, fu chiamato padre Przemysław Śliwiński.
Oggi i passionisti si prendono cura della formazione spirituale con diverse comunità funzionanti presso la parrocchia quali Alleanza delle famiglie, Chiesa domestica, Rinnovamento nello Spirito, e poi ancora circoli del rosario, il coro, un nutrito gruppo di chierichetti e una comunità per soli uomini. Inoltre, attraverso la stampa di un bollettino intitolato a san Gabriele viene presentata la vita di alcuni giovani santi, proposti itinerari interessanti, libri e film. Quindi viene spiegato il significato delle varie festività liturgiche e fornite informazioni utili sulla vita della parrocchia. Natural-mente un posto speciale è riservato ai giovani. A loro i passionisti offrono la possibilità di praticare la vita cristiana secondo l’esempio di san Gabriele e di altri giovani santi. Ma non finisce qui. Ogni anno, infatti, a cento giorni dagli esami di maturità, iniziano le preghiere per gli studenti. Naturalmente oltre all’aspetto scolastico si pensa anche al benessere dell’anima. In particolare si chiede aiuto affinché ognuno possa trovare la propria strada abbandonandosi sempre all’amore di Dio, l’unico in grado di trasformarci interiormente con le opere, la parola e soprattutto la sua stessa vita. A febbraio, poi, prima della salita al cielo di san Gabriele (27 febbraio 1862) si tiene la novena, oltre alla catechesi e a vari incontri tematici con esponenti di altrettanti campi d’interesse. L’anno scorso abbiamo avuto il piacere di ascoltare le illuminanti parole di padre Alessandro Ciciliani, un passionista giunto dall’Italia.
A settembre, invece, l’appuntamento è con la festa popolare Gabriele santo del sorriso, ormai diventata famosa in questa zona di Varsavia. Tra i tanti ospiti attori, musicisti, sportivi e scrittori. Nel santuario è stato organizzato anche un gruppo di giovani denominato Oratorio di San Gabriele. Un luogo d’incontro dove conoscere più approfonditamente la vita cristiana e condividere le varie esperienze. Il tutto anche attraverso varie attività come ad esempio lo sport, le escursioni e il volontariato. Infine, massima attenzione anche ai più piccoli: circa 80 di loro, infatti, compongono un’affiatata squadra di scout.
Un’ultima cosa: grazie a Dio e all’intercessione di san Gabriele quest’anno abbiamo cominciato a celebrare la santa messa nella nuova chiesa. La prima si è svolta in occasione della venuta Varsavia della copia del quadro della Madonna di Częstochowa.