QUARESIMA: UOMO DOVE SEI?

By Mons. Antonio Riboldi
Pubblicato il 31 Gennaio 2016

Viviamo in un mondo malato di scetticismo, di pericoloso relativismo e, quindi, di egoismo, che fa sprofondare nella solitudine, che è la notte dell’uomo. Viviamo in un mondo che pare impazzito, violento fino ai limiti del tollerabile, che è la distruzione stessa dell’uomo. A volte verrebbe da chiedersi, come fece Dio, dopo il peccato originale nell’Eden: “Uomo, dove sei?”. E l’uomo spesso continua a rispondere: “Mi sono nascosto, perché sono nudo”. Abbiamo lasciato alle spalle quella farsa, usata a volte per nascondere ciò che veramente siamo, che si chiama carnevale. Ma c’è proprio bisogno di ricorrere a finte maschere, che vorrebbero dare al nostro volto, e quindi alla vita, l’espressione di ciò che non è? Direi proprio di no.

Troppe volte tanti la maschera se la portano addosso tutti i giorni: un volto che non può essere volto di bellezza divina. E la chiesa giustamente ci chiama a farci prendere per mano ed entrare nella quaresima, tempo di grande spiritualità, con una cerimonia, suggestiva se vogliamo, ma soprattutto piena di verità. Il mercoledì delle Ceneri, cessato il chiasso carnevalesco, sparge sul nostro capo la cenere e ci ammonisce: “Uomo, donna, ricordati che sei cenere e cenere diventerai”. E non è forse così, se guardiamo alla nostra natura di creature e a come finiamo? Ma non è semplice togliersi la maschera Gesù, prima di iniziare la sua missione tra di noi, ci ha dato esempio di come entrare nella verità, affrontando a viso aperto chi ci mette la maschera, ossia l’autore di ogni inganno, satana.

Gesù è venuto, per portarci l’amore del Padre, per aiutarci a uscire da ogni inganno e vivere la verità e ha usato la sola arma dell’amore, che è farsi nulla per ricrearci totalmente. Ha voluto così indicarci la via per essere davvero santi. Ma è facile seguire Gesù? C’è una bella pagina di un quaresimale del beato Paolo VI, che invito tutti a leggere attentamente. “Siamo circondati da qualcosa di funesto, cattivo, perverso, che eccita le nostre passioni, approfitta delle nostre debolezze, si insinua nelle nostre abitudini, segue i nostri passi e ci suggerisce il male. La tentazione è dunque l’incontro fra la buona coscienza e l’attrattiva del male e nella forma più insidiosa di tutte. Il male, infatti, non ci si presenta con il suo vero volto, che è nemico, orribile e spaventoso. Accade proprio il contrario. La tentazione è la simulazione del bene, è l’inganno per cui il male assume la maschera del bene. E così l’uomo ha perduto il senso del peccato. L’uomo moderno si adatta ad ogni cosa: è capace di fare l’avvocato delle cose cattive pur di sostenere la libertà del proprio piacimento… una libertà indiscriminata per ciò che è illecito. Si finisce così per teorizzare tutte le espressione della vita inferiore: l’istinto prende il sopravvento sulla ragione, l’interesse sul dovere, il vantaggio personale sul benessere comune. L’egoismo diviene perciò sovrano della vita dell’individuo e di quella sociale. Perché? Perché si è dimenticato ciò che è bene e ciò che è male. Non si conosce più la norma assoluta per tale distinzione, vale a dire la legge di Dio. Chi non tiene più conto della legge del Signore, dei suoi comandamenti e precetti e non li tiene più riflessi nella propria coscienza, vive in una grande confusione e diventa nemico di se stesso. È innegabile infatti che tanti malanni nostri sono procurati dalle nostre stesse mani, dalla sciocca cattiveria, ostinata nel ricercare non quello che giova, ma quello che è nocivo all’esistenza. Bisogna dunque rinnovare, rinvigorire la nostra capacità di giudicare, di discernere il bene dal male. In conseguenza, allorché il male si presenta attraente, lusinghiero, seducente, utile, facile, piacevole, noi dobbiamo dimostrare tanta energia e sapienza, da dire recisamente e risolutamente: no. Questo è il modo per respingere e superare la tentazione….il cristiano è forte, coerente, leale, coraggioso, eroico, se occorre.”  (discorso Quaresima 1965)

È un discorso forte, ma vero e necessario, per ritrovare la via del bene, frutto della giustizia e dell’amore. È bene ricordare che satana, il male, lotta contro Dio, aggredendo noi: offrendoci qualcosa di impossibile, nocivo, cerca di far sì che voltiamo le spalle a Dio. Nella Quaresima, vorremmo tutti riacquistare la bellezza del cuore, che Dio ci dona, se torniamo a lui. Ma per ottenere questo occorre mettersi davanti allo specchio della parola di Dio e lasciarsi plasmare da lui, nella preghiera.

 

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