Un quadro di Piet Mondrian, New York City 1 (unfinished) del 1941, è stato appeso a testa in giù in vari musei per oltre 70 anni e nessuno se n’è mai accorto. Ad accorgersi che il famoso quadro era esposto nel verso sbagliato è stato in realtà l’artista italiano Francesco Visalli che già nel settembre del 2021 aveva prontamente informato, via mail, la direttrice del museo, Annette Kruszynski, della sua intuizione. Attualmente il quadro è esposto con le linee multicolori che si infittiscono nella parte inferiore. Ma in una fotografia dello studio di Mondrian, scattata poco dopo la sua morte nel 1944, il dipinto è su uno dei suoi cavalletti, con le parti più dense delle linee del nastro in alto. “L’ispessimento della griglia – ha spiegato Susanne Meyer-Buser, la curatrice della mostra Evolution al K20 di Düsseldorf – dovrebbe essere in alto, come un cielo scuro. Quando l’ho fatto notare agli altri curatori, ci siamo resi conto che era davvero ovvio”. La storica d’arte, però, ha suggerito, a questo punto, di continuare a esporre il quadro al contrario. “Si vede come si vuol vedere, ed è questa falsità che costituisce l’arte”. Firmato Edouard Manet.
QUANDO SI PARLA DI ARTE SOGGETTIVA…
