La giustizia italiana è notoriamente lenta. Ecco perché, recependo una sollecitazione giunta proprio dall’Unione Europea, il decreto legislativo numero 28 del 4 marzo del 2010, ha previsto che le parti, in prima istanza, si rivolgano alla mediazione civile e commerciale. Prima di recarsi in tribunale, cioè, le parti di un contenzioso devono provare, con l’aiuto di un mediatore qualificato e terzo, a dirimere la situazione in mutuo accordo. Questo nuovo istituto giuridico ha prodotto non solo nuovi posti di lavoro (per essere iscritti nell’apposito registro è sufficiente una laurea triennale anche non giuridica, e la frequenza di un apposito corso), ma anche una via pratica per arrivare a soluzioni rapide ed economiche di controversie altrimenti destinate a durare a lungo. E Cesena è la capitale italiana di questo istituto giuridico, non solo perché qui ha sede uno dei maggiori organismi di mediazione iscritto all’albo, Equa Libra (attualmente operante in 9 regioni), ma perché delle oltre 650 pratiche seguite da questo organismo, oltre 130 hanno sede proprio nella città romagnola. Equa libra ha poi dalla sua un tasso di soluzione di circa il 50% dei contenziosi e un’apertura alla solidarietà avendo deciso di destinare, parte dei proventi di ciascuna pratica aperta, al sostegno delle zone terremotate dell’Emilia Romagna.
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