L’origine della devozione a san Gabriele a Frattamaggiore (Napoli), che oggi richiama molti fedeli nella chiesa del santissimo Redentore, risale al 2004, quando un componente della famiglia Vitale ritrova per caso un’immagine del santo a Napoli, in un stato di abbandono. Egli non lo conosceva e dato il singolare rinvenimento si informò chi fosse. Quindi da subito si affidò alla sua protezione e promise al santo di farlo conoscere nella sua città, Frattamaggiore. Dopo alcuni anni, la festa è stata resa possibile nella chiesa del Redentore con la presenza del sacerdote passionista padre Antonio Rungi, che ha benedetto la reliquia del santo, ricevuta in dono dal santuario di san Gabriele (Teramo). Nel 2014 è stato benedetto un artistico quadro del santo. Negli anni sono stati organizzati molti pellegrinaggi.
Si è costituito presso la parrocchia, con il pieno consenso e la totale disponibilità del parroco don Antonio, il gruppo dei “gabriellini” che promuove la devozione a san Gabriele in Frattamaggiore e nei paesi vicini. Il gruppo è composto da oltre 50 membri ed è seguito personalmente dal rettore del santuario di Isola del Gran Sasso. Un gruppo in crescita, anche per queste molteplici iniziative dei devoti del santo, per l’intercessione del quale il Signore ha fatto vari miracoli.
In questa storica chiesa di Frattamaggiore, lo scorso 27 febbraio per la prima volta è stata celebrata la festa di san Gabriele a cura di padre Antonio Rungi, della comunità passionista del santuario della Madonna della Civita, in Itri (La-tina). Animata dalla schola cantorum parrocchiale, alla santa messa hanno partecipato oltre 300 fedeli, con moltissimi giovani. Il celebrante ha sottolineato l’importanza della devozione ai santi, come occasione per operare concretamente il bene nella propria vita e sviluppare una vita virtuosa. Oltre a tracciare le linee essenziali della vita di san Gabriele dalla nascita alla morte e allo sviluppo della devozione a Isola del Gran Sasso e in tutto il mondo, egli ha parlato di tre pilastri della santità di Gabriele, ovvero di tre fari di luce che hanno illuminato il cammino di questo giovane santo del secolo XIX, morto appena a 24 anni ed elevato agli onori degli altari nel 1920: la devozione all’eucaristia e a Gesù crocifisso, la devozione alla Madonna addolorata, la carità fervida e operosa.
A conclusione dell’intera celebrazione, padre Rungi ha rivolto a san Gabriele la preghiera da lui stesso composta e ha impartito la benedizione a tutti i presenti con la reliquia. Poi processionalmente si è recato nella cappella laterale della chiesa, dove è stato esposto solennemente al culto il quadro di san Gabriele. Qui i fedeli hanno potuto baciare la reliquia e sostare in preghiera davanti all’immagine del santo del sorriso e dei giovani, il grande cultore e apostolo della Madonna addolorata. (Antonio Rungi)