Farsi visitare in un ospedale europeo specializzato per una determinata malattia e accedere a terapie non ancora disponibili nel proprio paese è un diritto di ogni cittadino europeo sancito dalla Direttiva 24 del 2011. Ciascuno può scegliere di curarsi in un altro stato dell’Ue, pagando le spese per le cure e poi ottenendo il rimborso. A distanza di due anni dal recepimento di tale direttiva, però, otto cittadini europei su dieci ancora ignorano i loro diritti. Lo rileva una relazione della Commissione europea che passa in rassegna lo stato di attuazione delle principali disposizioni contenute nella norma. Come mai la mobilità sanitaria dei pazienti negli stati dell’Unione – Italia compresa – è estremamente ridotta? Tra i principali motivi abbiamo la carenza di informazioni dei cittadini e la complessità degli attuali sistemi di autorizzazione preventiva.
POCHI PAZIENTI SCELGONO LE CURE EUROPEE
