Il nostro mondo, padre, è pieno di contraddizioni. C’è tanto bene ma anche una quantità smisurata di sofferenze e di cattiverie. In particolare sono sconvolto dalle sofferenze che l’uomo infligge a un altro uomo spesso per il gusto di sopraffare, per crudeltà o che derivano da scelte sbagliate. Perché questa cattiveria, questa mancanza ogni senso di umana pietà? Giuseppe (Alba Adriatica)
Sì, il problema del dolore e della morte pone tante domande che sembrano non avere risposta. Anche il Catechismo della chiesa cattolica si chiede: “Se Dio, Padre onnipotente, creatore del mondo ordinato e buono, si prende cura di tutte le creature, perché esiste il male?” (n. 309). E ancora: “Perché Dio non ha creato un mondo a tal punto perfetto da non potervi essere alcun male?” (n. 310). Per cui alcuni deducono: se c’è tanto male, tanto dolore è perché Dio o non è buono o non è onnipotente o si disinteressa di noi e comunque è incomprensibile.
Certamente il problema del male e della sofferenza fa parte del mistero di Dio e del mistero dell’uomo, essere limitato e il dolore e la morte ne sono le prove più evidenti di questa limitatezza L’uomo e la donna, essendo liberi responsabili, possono scegliere di compiere il male e di fatto lo fanno. Ma se Dio intervenisse a impedire di compiere il male ci toglierebbe la libertà. Saremmo dei burattini nelle mani di Dio, incapaci di amare. L’amore ha bisogno di libertà. Si potrebbe dire che l’onnipotenza di Dio si è ristretta quando ha creato l’uomo libero e lo prende sul serio anche quando usa male della libertà compiendo ingiustizie, sopraffazioni, guerre e violenze
Anche Gesù non ci ha dato una risposta teoretica del problema del male, ma una risposta esistenziale: ha condiviso la nostra sofferenza e ha vinto il male facendo della sua vita un dono totale a Dio Padre e all’umanità. Solo l’amore può vincere il male. Dio non vuole il male, lo permette per rispetto alla nostra libertà, ma non lo permetterebbe se non fosse capace di trarne un bene maggiore (CCC n. 412). La risurrezione di Gesù Cristo dimostra che Dio è capace di trarre il bene dal male, la gioia dalla sofferenza ,addirittura la vita dalla morte. Come vede l’onnipotenza di Dio torna in campo e vince. Tutto concorre al bene di chi ama Dio (Rm 8,28).