PER AIUTARE LE SCELTE
Nei settant’anni di storia repubblicana, le elezioni di marzo potrebbero essere le più incerte, e quelle portatrici di maggiori problemi politici e istituzionali. Per la legge elettorale largamente proporzionale; per il numero di partiti e movimenti che vi prendono parte; per la gravità dei problemi del Paese; per la radicale diversità delle proposte per farvi fronte di partiti e movimenti.
Mentre scriviamo è ancora in corso in molti di essi la messa a punto dei programmi, e le candidature nei collegi uninominali e nei listini proporzionali. Abbiamo dunque pensato di fare cosa utile per i lettori proporre valutazioni e giudizi su concetti e valori relativi alla natura dell’uomo e alla vita politica e istituzionale di personalità riconosciute per il loro pensiero di levatura assoluta. Con la speranza che a essi possano essere utili al fine di valutare le idee e i programmi dei leaders e delle forze politiche protagoniste delle elezioni di marzo.
“Poiché l’uomo rimane sempre libero, e perché la sua libertà è sempre anche fragile, non esiste mai in questo mondo il regno del bene definitivamente consolidato. Chi promette il mondo migliore che durerebbe irrevocabilmente per sempre, fa una promessa falsa; egli ignora la libertà umana: la libertà deve essere sempre di nuovo conquistata per il bene” (Benedetto XVI).
“Le leggi inutili indeboliscono le leggi necessarie” (Montesquieu). “È vero che il passato non condiziona tutto il presente, ma è altrettanto vero che senza il passato il presente rimane incomprensibile” (Marc Bloch). “La piccola bugia propagandistica non viene mai creduta dalle masse, quella grande, quella audace, invece, è spesso creduta” (A.Rauschning). “Dove l’uomo e non Dio diventa misura di tutte le cose non ci sono più argini alla riduzione del diritto all’utile della volontà maggioritaria rispetto ai diritti del singolo e delle minoranze” (H. Arendt, citando Platone). “Bisogna ascoltare molto e parlare poco per governare bene uno Statp” (cardinale de Richelieu). “Più leggi meno giustizia” (Cicerone). “O Dio, dacci la serenità di accettare quello che non si può cambiare, il coraggio di cambiare quello che va cambiato, e la saggezza di distinguere l’uno dall’altro” (Reinhold Niebur). “La prova fondamentale del valore di un leader è che lasci dietro, in altri uomini, la convinzione e la volontà di proseguire la sua opera” (W. Lippman). “Più burocratica è un’organizzazione, più grande è la misura in cui il lavoro inutile tende a rimpiazzare il lavoro utile” (M.Fridman). “Coloro che sanno vincere sono molto più numerosi di quelli che sanno fare buon uso della loro vittoria” (Polibio). “La soluzione del buon senso è l’ultima alla quale pensino gli specialisti” (B. Grassett). “In Italia c’è sempre voglia di guarire dei mali che si patisce a condizione che la medicina non sia troppo amara” (cardinale G.Biffi). “Le verità più semplici sono quelle alle quali si arriva più tardi” (Feuerbach). “Non ti fidare, ragazzo mio, di quelli che promettono di farti ricco dalla mattina alla sera. Per solito o sono matti o sono imbroglioni” (Il grillo parlante a Pinocchio). “Il saggio impara molte cose dai suoi nemici (Aristofane). “Nei partiti riesce più difficile convivere con quelli che ne fanno parte, che agire contro quelli che vi sono avversi” (cardinale di Retz). “Dove men si sa più si sospetta” (Macchiavelli). “La condanna definitiva di una idea è quando la si definisce ‘superata’, quasi che, come le uova, debbano essere di giornata” (cardinale G.Biffi). “L’etica del profitto che il potere finanziario sovrastante la politica, e l’etica del successo, che si valgono della manipolazione dei ‘media’ e del benessere consumistico da essi creato, accettano e anzi vogliono la politica spettacolo. Essa ha bisogno di leaders a periodi vincenti e incontentabili” (C. Donat-Cattin). “La forza senza intelligenza rovina sotto il suo stesso peso” (Orazio). “La Chiesa è rimasta la sola a difendere il principio della natura umana come regola morale di vita, come fondamento dei diritti e dei doveri civili: una tradizione che fu propria dell’Illuminismo, e che ora gli eredi dell’Illuminismo sembrano dimenticare, per fare della libera scelta sui temi della natura e della vita l’unico criterio di giudizio” (Gianni Baget-Bozzo).