Le agevolazioni principali sono concesse a fronte di programmi di investimento in diversi settori tra i quali l’industria, l’artigianato e la trasformazione dei prodotti agricoli
Da decenni in Italia si discute di come colmare i gap tra uomo e donna in tutti i campi della vita sociale. Nel mondo del lavoro la questione assume una importanza ancora maggiore in quanto investe tutti gli ambiti fondamentali per la effettiva equiparazione tra i sessi (professionalità, indipendenza economica, capacità, affermazione, organizzazione familiare, eccetera). Naturalmente, in tale contesto il mondo del lavoro va analizzato a 360 gradi, comprendendo così anche il lavoro autonomo e il lavoro d’impresa. Proprio in tale contesto le disparità risultano essere ancora maggiormente persistenti, per cui occorre spesso intervenire con leggi ad hoc per cercare di promuovere ed incentivare il lavoro in proprio delle donne. L’ultima iniziativa in ordine di tempo assume le vesti del Fondo Impresa Femminile, nato con una dotazione di 40 milioni di euro, al fine di promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile, la diffusione dei valori dell’imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile e di massimizzare il contributo quantitativo e qualitativo delle donne allo sviluppo economico e sociale della nostra regione Abruzzo nonché delle altre regioni italiane. Il Fondo è volto a sostenere imprese femminili (intese come imprese a prevalente partecipazione femminile e lavoratrici autonome) di qualsiasi dimensione, con sede legale e/o operativa ubicata su tutto il territorio nazionale, già costituite o di nuova costituzione, attraverso la concessione di agevolazioni nell’ambito di una delle due seguenti linee di azione:
A Incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili (di nuova costituzione ovvero costituite da meno di 12 mesi);
B Incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili (costituite da più di dodici mesi).
Il Fondo sostiene, inoltre, eventi utili alla diffusione della cultura e della formazione imprenditoriale femminile, da attuare nelle scuole e nelle università, favorendo percorsi di studio nelle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche, di sensibilizzazione verso professioni tipiche dell’economia digitale e della comunicazione.
Le agevolazioni principali sono concesse a fronte di programmi di investimento nei seguenti settori:
1 Produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli;
1 Fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
1 Commercio e turismo.
Le iniziative devono, inoltre, essere realizzate entro 24 mesi dalla data della concessione delle agevolazioni e prevedere spese ammissibili non superiori a 250 mila euro nette per le nuove imprese e non superiori a 400 mila euro nette per lo sviluppo e al consolidamento di imprese femminili già esistenti. Il finanziamento (a fondo perduto e/o agevolato, anche in combinazione tra loro) della durata massima di 8 anni, è a tasso zero e non è assistito da forme di garanzia. Costituiscono spese ammissibili alle predette agevolazioni le spese relative ad immobilizzazioni materiali e immateriali, servizi in cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale, personale dipendente ed esigenze di capitale circolante. In aggiunta a tali agevolazioni, per le imprese beneficiarie sono previsti servizi di assistenza tecnico-gestionale, fino all’importo massimo di 5 mila euro, fruibili, in parte, anche sotto forma di voucher per l’acquisto di servizi specialistici presso terzi.
Le agevolazioni sono concesse con una procedura valutativa a sportello, tramite la procedura informatica messa a disposizione da Invitalia.
Per quesiti, pareri e approfondimenti: fquarch@tin.it